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Fed sfida Trump: “avanti con il rialzo dei tassi”

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Che piaccia o meno a Donald Trump, la Fed andrà avanti sulla strada dei rialzo dei tassi. È quanto emerge dai verbali della Fed, relativi all’ultima riunione del 25 e 26 settembre, in cui la banca centrale americana dice di voler proseguire sulla strada degli aumenti graduali del costo del denaro, in linea con l’espansione economia.

Un programma che rischia di non piacere al presidente Usa, che ha più volte criticato la scelta della Fed di aumentare i tassi al ritmo attuale. Mentre la maggior parte dei Presidenti Usa si è tenuta alla larga dal commentare pubblicamente le scelte della Fed, Trump ha espresso più volte il suo disappunto su ciò che l’istituto di politica monetaria sta facendo, affermando che tassi più alti rappresentano la principale minaccia alla ripresa economica.

”Un approccio graduale compensa i rischi’‘ derivanti dall’andare ”troppo velocemente o troppo lentamente” con le strette, si legge nel verbale della Fed in cui si spiega inoltre che l’inflazione è in corsa per centrare l’obiettivo del 2% su base prolungata.

Dai verbali emerge anche una preoccupazione per l’impatto della politica commerciale, i dazi, sui piani di investimento delle aziende. La Fed constata inoltre che con lo svanire degli effetti degli stimoli di bilancio, quali il taglio delle tasse, la crescita potrebbe rallentare.

Nota anche per l’Italia e le politiche fiscali del governo targato Lega – M5S. Nei verbali della Fed si parla infatti di “mercati volatili a causa della Brexit , della politica fiscale in Italia e le tensioni con l’Ue, e delle continue tensioni commerciali”.