NEW YORK (WSI) – Il Pil Usa del primo trimestre del 2015 avrà scioccato i mercati azionari globali, ma non la Fed, convinta che la crescita quasi zero della prima economia al mondo sia stata dovuta a “fattori transitori”. Di conseguenza l’istituto prevede “una crescita moderata e un aumento dell’occupazione, anche dopo il rallentamento del primo trimestre”, che giustifica principalmente con gli effetti negativi di una fase rigida dell’inverno.
Stralciate le attese di diversi economisti, che invece erano convinti, non solo dopo il dato sul Pil, ma anche dopo il rallentamento dell’occupazione nel mese di marzo, che la Fed sicuramente non avrebbe alzato i tassi sui fed funds prima dei prossimi sei mesi. Alcuni avevano previsto l’adozione di una politica monetaria restrittiva addirittura tra novembre e dicembre. E in realtà, anche nel post Fed, c’è chi continua a ritenere che le previsioni non siano state tanto errate.
“Non penso che ci sia stato qualche cambiamento – ha detto Peter Cardillo, responsabile economista presso Rockwell Global Capital, intervistato da Cnbc – C’è una chiara indicazione sul fatto che l’economia abbia rallentato il passo. La Fed, probabilmente, non alzerà i tassi fino a settembre..e le probabilità di un rialzo a dicembre stanno aumentando”.
Ma Gus Faucher, economista senior presso PNC Financial Services, fa notare che la congiuntura Usa rimane solida. “Non penso che (il Pil) sollevi preoccupazioni rispetto alla forza dell’economia americana”, ha detto, facendo notare che le spese per consumi sono ancora in crescita +1,9% su base annua. “Le condizioni in atto lasciano presagire ..una crescita solida per le spese nel 2015”.
E lo stesso Jon Hilsenrath del Wall Street Journal scrive che i funzionari della Fed “non sono in questo momento allarmati riguardo al rallentamento del Pil nel primo trimestre”, confidando in un miglioramento delle spese, grazie alla fiducia dei consumatori.
A suo avviso, insomma, “un aumento dei tassi di interesse a breve rimane sul tavolo per i prossimi mesi, sebbene il timing sia diventato più incerto”.
“Per ora, non c’è alcun cambiamento nella politica della Fed”. (Lna)