Economia

Fed pronta ad alzare i tassi per raffreddare l’inflazione Usa

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Come da attese la Fed ha annunciato questa sera che, con un’inflazione al di sopra della soglia obiettivo del 2% e con un mercato del lavoro molto forte, sarà opportuno aumentare presto il livello dei tassi di interesse negli Usa, ora ancora fermi nel range 0-0,25 per cento.

Nel suo comunicato la Fed ha poi confermato anche di continuare a ridurre il ritmo mensile degli acquisti netti di titoli di Stato e immobiliari, portandoli a termine all’inizio di marzo.

Fed, di quanto saranno alzati i tassi

Secondo le attese di consensus i tassi di interesse Usa saranno alzati per almeno 4 volte nel corso del 2022 a partire dal mese di marzo per contrastare la fiammata dell’inflazione che a dicembre si è portata al 7% su base annuale, su livelli che non si vedevano dal 1982.

Nei giorni scorsi il presidente Jerome Powell, ha cercato di rassicurare i senatori statunitensi sul fatto che la Banca centrale potrà frenare l’aumento dei prezzi senza danneggiare l’economia a stelle e strisce.

Rassicurazioni che non sono bastate alla direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, che ha avvertito che l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Fed potrebbe “raffreddare” la già debole ripresa economica di alcuni Paesi.

Per Georgieva, è “estremamente importante” che la Fed comunichi chiaramente i suoi piani di politica monetaria per evitare sorprese. Nella lista delle preoccupazioni, c’è da aggiungere il prezzo del petrolio che oggi ha superato i 90 dollari, sui massimi dal 2014.

Gli analisti di Anthilia Sgr hanno sottolineato che la conferenza stampa di Powell ha aggiunto alcuni spunti non proprio graditi al mercato, tra cui il fatto che il primo rialzo dovrebbe avvenire a Marzo, che un rialzo ad ogni meeting non è una circostanza da escludere perchè c’è parecchio spazio, e non si possono dare molti dettagli sulla riduzione del bilancio, ma probabilmente si andrà più veloce che in passato.

Dopo l’annuncio della banca centrale Usa gli indici azionari di Wal Street hanno accentuato la flessione cedendo oltre mezzo punto percentuale.
Da inizio anno i principali indici Usa cedono oltre il 10% penalizzati dal calo dei titoli tecnologici, i più colpiti da un aumento dei tassi di interesse.