La Federal Reserve, la Banca centrale statunitense, inizia ad avere timori sul reale stato di salute del mercato immobiliare nel Paese. Quello che preoccupa, in particolare, è l’aumento sostenuto dei prezzi delle abitazioni, che secondo le ultime statistiche a disposizione sono aumentati del 10% solo nel 2004 (con picchi del 25% in California, Florida e Nevada) e la tendenza agli acquisti della seconda o anche terza casa, nell’ottica di un investimento preferito ad azioni e obbligazioni.
Il presidente della Fed, Alan Greenspan, ha sempre evitato di parlare esplicitamente di ‘bolla’ immobiliare, cosa che ha fatto anche oggi, pur trattando due colossi dei mutui, Fannie Mae e Freddie Mac, e della necessità per loro di una cura dimagrante. Tuttavia, come sottolinea il Wall Street Journal, è stato proprio Greenspan in un recente intervento alla Camera a ipotizzare l’esistenza di “bolla speculativa in alcune aree” del Paese.
Il timore, in altri termini, sarebbe quello che investimenti massicci nel real estate possano creare, sulle attese di guadagni a breve termine, distorsioni tali nel mercato da provocare pesanti riflessi sulla stabilità del sistema.