NEW YORK (WSI) – A Wall Street torna la solita domanda, che da inizi anno sta agitando gli investitori: quand’è che la Federal Reserve deciderà di staccare la spina, ovvero di fermare la maxi iniezione di liquidità che va avanti da anni? (e a cui proprio Wall Street deve essere grata, visto i nuovi massimi che continua a testare).
Una parziale risposta arriva dalle minute del Fomc, relative all’ultima riunione del braccio di politica monetaria della Fed. Tali minute hanno messo in evidenza che i membri della commissione sono sempre più intimoriti dalle conseguenze che l’adozione continua di misure di quantitative easing potrebbe provocare sulla stabilità del sistema finanziario.
Si temono soprattutto un aumento improvviso dei tassi di interesse e dell’inflazione.
“In particolare, i partecipanti hanno parlato dei rischi possibili che gravano sulla stabilità del sistema finanziario, sul funzionamento di particolari mercati finanziari”, è scritto nelle minute. Leggi testo minute.
Le preoccupazioni hanno portato alcuni membri del Fomc a parlare dell’eventualità di porre fine al quantitative easing, ovvero al QE, entro la fine del 2013.
Da segnalare che la pubblicazione delle minute sarebbe dovuta avvenire più tardi ma stando a quanto riporta il sito Cnbc l’email contenente il rapporto è partita per errore.
Indicazioni positive sono arrivate dal rapporto: “La terza manovra di allentamento quantitativo sta avendo effetti significativi” positivi sull’economia Usa; e solo una minoranza ha sottolineato che “i rischi potrebbero superare i benefici”. Detto questo i timori sono su un’adozione troppo prolungata di una politica monetaria talmente espansiva.
Le minute hanno messo in evidenza come la Fed sia profondamente spaccata. Almeno un membro della Fed vorrebbe che l’acquisto di bond venisse fermato immediatamente; altri hanno detto che sarebbero a favore di un rallentamento negli acquisti verso la metà dell’anno, e di una interruzione totale verso la fine del 2013.
Molti altri hanno affermato che, nel caso in cui le condizioni del mercato del lavoro migliorassero come atteso – con un tasso di disoccupazione inferiore al 6,5% – allora si potrebbe partire con una riduzione degli acquisti “alla fine dell’anno e a una interruzione entro la fine dell’anno”.
Due membri ritengono invece che gli acquisti dovrebbero continuare al ritmo attuale.