Chi acquista un Cavallino rampante investe su un mito. Eppure, gli ultimi dati sull’andamento dei prezzi delle auto storiche sembrano favorire lo storico avversario, tanto nelle corse, quanto nel collezionismo: da inizio anno le quotazioni delle Mercedes-Benz storiche hanno acquisito circa il 5% del valore, secondo l’Historic Automobile Group International. Lo scrive un articolo del Financial Times.
Chi ha puntato, invece, sulle Ferrari classiche e rare, ha visto ridursi il valore del proprio investimento del 4% nel 2017. Questo nonostante alcune delle vetture di Maranello abbiano messo a segno aste da capogiro, come quella della 250 GTO del ’62, che ha segnato nel 2014 il record di vendita per un’auto messa all’asta: 38,1 milioni di dollari.
Nel solo mese di agosto, invece, le Mercedes hanno ceduto l’1,12% pur restando in crescita nel complesso dell’anno. Le Porsche classiche, altro mito dell’industria tedesca, si sono apprezzate di un più modesto 0,78%.
In quanto a record, il mese scorso ha messo a segno l’asta più sostanziosa per l’assegnazione di una vettura britannica: si tratta di una Aston Martin DBR1 del 1956, venduta per 22,6 milioni di dollari.