Tecnologia e Made in Italy sono il fil rouge dello storico brand del Gruppo Ferretti che quest’anno ha celebrato un anniversario importante nella suggestiva cornice dell’Arsenale di Venezia.
A cura di Benedetta Gandolfi
Bellezza, eleganza e performance. Oltre a questi tre aspetti anche tecnologia e Made in Italy rappresentano da sempre il filo conduttore della storia di Ferretti Yachts, storico brand del Gruppo Ferretti che a fine giugno ha celebrato i suoi 50 anni di vita scegliendo come location l’Arsenale di Venezia. Per festeggiare un compleanno così importante è stato presentato il nuovo Ferretti Yachts 670, il cui progetto era stato annunciato ufficialmente al Boot di Düsseldorf. E, per concludere in bellezza l’evento esclusivissimo, il flybridge ha sfilato eccezionalmente davanti a Piazza San Marco.
I numeri si confermano solidi per un gruppo che è tornato all’utile nel 2016 dopo otto anni complicati, cominciati con la crisi del 2008. Oggi il valore consolidato della produzione è pari a 623 milioni di euro, in aumento del 10,8% rispetto ai 562 milioni del 2016. Sta di fatto che rispetto al 2014 questa è un’azienda completamente nuova: ha visto un pressoché totale cambio di management, più diversificato anche nelle esperienze di provenienza.
Eleganza e stile segnano l’intero processo produttivo. “Dalla progettazione allo sviluppo, fino alla vendita, puntiamo a mantenere i nostri standard qualitativi all’altezza delle aspettative dei clienti più esigenti. Per farlo ci circondiamo di ottimi professionisti tra architetti navali, artigiani, designer e manodopera specializzata” spiega Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group. Di certo il prodotto che ne risulta è unico, un’espressione dell’eccellenza italiana. “Progettiamo opere navali di qualità superiore e all’avanguardia che incorporano le più innovative soluzioni tecnologiche”.
2017, anno record. Il 2017 si è chiuso con un utile di 24 milioni, in crescita del 71% rispetto al 2016. I ricavi sono aumentati, gli asset ammontano a 971 milioni e la cassa libera è di 46 milioni. “I brillanti risultati del 2017 sono in larga parte generati dal successo dei nuovi modelli presentati nel quadriennio 2015-2018, prodotti di grande successo sui mercati internazionali che hanno inciso nello scorso esercizio per circa il 68% del valore totale delle vendite” precisa l’a.d. A conferma dell’efficacia della strategia commerciale, dopo aver portato a termine con ottime performance il piano industriale triennale e aver riconquistato a pieno titolo la leadership del settore “puntiamo a mantenere l’indirizzo strategico già delineato e perseguito con successo nel corso degli ultimi anni.
Dal 2015 e fino alla fine del 2018 sono stati investiti e stanziati 90,8 milioni di euro per nuovi investimenti in R&D e sviluppo nuovi prodotti, per un totale di 30 nuovi modelli, di cui 8 solo nel 2018”. Anche quest’anno l’intero utile – pari a 24 milioni nel 2017 – sarà reinvestito in ricerca e sviluppo per una precisa scelta degli azionisti di maggioranza, il Gruppo Weichai e l’Ing. Piero Ferrari. Refrattari a una politica di distribuzione dei dividendi, i soci del gruppo hanno adottato anno dopo anno una strategia che gli ha consentito di investire nel rinnovamento della gamma e di conquistare quote di mercato.
L’a.d. si dice ottimista sul futuro. “Siamo confortati dai risultati di un 2018 iniziato sotto le migliori prospettive. L’outlook prevede, infatti, un valore della produzione pari a 704 milioni di euro, contro i 623 milioni registrati nel 2017” precisa ancora.
Il futuro e nuovi siti produttivi. Da tempo il gruppo sta cercando un nuovo sito in cui investire e dove costruire le barche. “Siamo in crescita e per poter proseguire il nostro piano di sviluppo abbiamo necessariamente bisogno di nuovi spazi. Per questo da tempo monitoriamo il mercato alla ricerca di un nuovo cantiere” aggiunge Galassi, “alla fine dello scorso anno abbiamo lavorato al rinnovamento del Superyacht Yard di Ancona, il nostro polo multi-brand dedicato alle costruzioni delle grandi imbarcazioni in acciaio e alluminio a marchio CRN, Riva, Pershing e in vetroresina a marchio Custom Line. Una delle più vaste realtà produttive d’Europa nel settore nautico che si sviluppa oggi su una superficie di 80mila metri quadrati. Qui, a cavallo tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, abbiamo investito per l’ammodernamento degli spazi esistenti e la creazione di nuove infrastrutture. Tre nuovi capannoni su una superficie di oltre 12.500 metri quadrati che hanno già raggiunto la massima capacità produttiva. Per questo si rende ora necessaria un’espansione che ci consenta di sviluppare ulteriormente la nostra gamma e far fronte a una domanda crescente del mercato”.
E al Salone di Cannes si alzerà il velo sui dati economico-finanziari per l’anno in corso, le stime di crescita per la fine del 2018 e, soprattutto, sul nuovo piano industriale di Ferretti Group.
La forza di un marchio. “I nostri marchi sono molto forti a livello internazionale. L’area Europe-Middle East-Africa ha contribuito per circa il 57% alle vendite, a seguire le Americhe (con il 27%) e, in misura minore, i mercati Asia Pacific (16%)”. Nel 2017 sono stati realizzati 71 progetti di navi sopra i 24 metri vendute o in costruzione, nel 2018 questo numero salirà a 87.
“I nostri clienti cercano solidità, performance, affidabilità ma anche e soprattutto glamour e classe. Per trasmettere fino in fondo l’impronta stilistica tricolore li invitiamo a visitare i cantieri e confezionare passo dopo passo la propria barca scegliendo colori, pellami, tessuti e rifiniture” dichiara Galassi. Sul fronte delle eccellenze del brand giocano un ruolo particolare il sapiente uso dei materiali più innovativi, come il carbonio, l’innovazione di prodotto, di processo e la continua ricerca in campo tecnologico.
Nuove assunzioni in vista. Il gruppo conta oggi 1.500 dipendenti diretti, di cui circa 1.000 operai specializzati e 500 impiegati. “Abbiamo inaugurato un piano di 80 assunzioni, già iniziate dai primi mesi del 2018. Saranno interessati tutti i cantieri del gruppo, in particolare il sito di La Spezia, che convoglierà circa il 30% delle nuove risorse, Ancona, che acquisirà circa il 25% del nuovo personale e il cantiere di Sarnico, dove confluirà il 20% dei nuovi dipendenti, mentre un altro 25% sarà destinato alle sedi di Forlì, Cattolica e Mondolfo” conclude l’a.d.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto del magazine Wall Street Italia.