Festa finita anche per Meta (già Facebook), che per la prima volta dalla sua fondazione, 18 anni fa, si appresta al primo taglio di personale. Dietro la decisione, già nell’aria da mesi, ci sono la crisi globale, ma anche la concorrenza più agguerrita. Soprattutto da parte di TikTok.
Ad annunciare la prossima ristrutturazione del social network è stato Mark Zuckerberg, che da tempo aveva preannunciato l’obiettivo di ridurre i costi di almeno il 10% in risposta alla crescita stagnante e all’intensa concorrenza. Il fondatore e il ceo del gruppo ha dunque fatto sapere che l’azienda congelerà le assunzioni e ristrutturerà alcuni team per ridurre le spese e riallineare le priorità, senza entrare nel dettaglio dei numeri.
“Per i primi 18 anni di vita dell’azienda, siamo cresciuti rapidamente ogni anno, ma di recente il nostro fatturato è stato per la prima volta piatto o leggermente in calo”, ha spiegato. Sempre Zuckerberg ha anche aggiunto che l’azienda ridurrà i budget della maggior parte dei team, mossa che porterà a licenziamenti nei settori più deboli, e che i singoli team decideranno come gestire i cambiamenti di organico. Ciò potrebbe significare spostare le persone in altri team. “Speravo che a questo punto l’economia si fosse stabilizzata”, ha detto Zuckerberg. “Ma da quello che vediamo non sembra ancora che sia così, quindi vogliamo pianificare in modo un po’ conservativo”.
Cosa c’è dietro i tagli di Meta
Ma quali sono le cause della crisi di Facebook? Il core business dell’azienda, ovvero la raccolta dati e la pubblicità, sta perdendo smalto in parte per via delle nuove normative per la privacy imposte da Apple sul tracciamento degli utenti dell’iPhone, in parte per via della concorrenza in particolare di TikTok, che sta attirando gli utenti più giovani.
Quest’anno Meta ha mostrato i primi segni di rallentamento dopo uno sviluppo impetuoso. A febbraio la società di Zuckerberg ha annunciato la sua prima perdita trimestrale di utenti attivi giornalieri. A luglio invece ha registrato il suo primo calo trimestrale dei ricavi (pari all’1%: 28,8 miliardi di dollari) e dei profitti (-36%: 6,69 miliardi di dollari). Tre i motivi della frenata. Il primo è l’aggiornamento delle norme sulla privacy apportato da Apple, che ha reso più difficile per le aziende tecnologiche tracciare gli utenti tra le varie app, incidendo sulle vendite pubblicitarie di Meta.
Il secondo è la crescente concorrenza, specialmente di TikTok, che sta attirando gli inserzionisti, insieme ai redditizi utenti della Generazione Z e dei Millennial: il clone Meta di TikTok, Instagram Reels, fatica a competere. Quello che si chiedono con insistenza investitori, a questo punto, è se la fase della crescita sia proprio finita, se il potenziale ormai sia stato raggiunto. Di certo c’è che il titolo da inizio anno ha perso il 60% del suo valore e ora si muove intorno ai 135 dollari per azione.
Infine pesano gli ingenti investimenti nel Metaverso, che stanno trascinando verso il basso i profitti operativi. Un cocktail micidiale insomma, tanto che per la prima volta dal 2015 Zuckerberg non è più tra le dieci persone più ricche d’America.
Zuckerberg fuori dalla top ten dei più ricchi d’America
Dal settembre 2021 l’imprenditore ha perso più della metà della sua fortuna (76,8 miliardi di dollari), passando dal numero 3 della lista Forbes delle 400 persone più ricche degli Stati Uniti al numero 11: alle spalle dell’erede di Walmart Jim Walton, dell’ex sindaco di New York Michael Bloomberg e di altri magnati della tecnologia, come l’ex ceo di Microsoft Steve Ballmer e i fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page. Nessuno in America ha perso tanto denaro quanto lui nell’ultimo anno.