Torino – Fiat ha archiviato il quarto trimestre con utili migliori del previsto. Bene anche la controllata americana Chrysler, che ha registrato a sua volta un miglioramento degli utili, in particolare grazie alla vendita di Jeep e Sedan.
I ricavi e il risultato della gestione ordinaria, rispettivamente pari a 59,6 miliardi di euro e 2,4 miliardi, “sono stati significativamente al di sopra dei target nonostante condizioni di mercato disomogenee e particolarmente deboli in Europa nella seconda metà dell’anno”, si legge in una nota del gruppo.
Il margine dei ricavi è stato del 4%. L’indebitamento netto industriale si è ridotto a 5,5 miliardi di euro, in linea con i target, “con un costante rigore nella gestione del capitale di funzionamento. La liquidità disponibile è a 20,7 miliardi di euro, “ben al di sopra del target”. Fiat e Chrysler insieme hanno consegnato 4 milioni di veicoli nell’intero anno.
Il gruppo Chrysler, controllata dalla casa torinese con una quota del 58,5%, ha chiuso il 2011 con utile netto di 183 milioni di dollari, un deciso miglioramento rispetto alla perdita di 652 milioni registrata nell’esercizio precedente. Relativamente al solo quarto trimestre la ”bottom line” e’ in nero per 225 milioni.
Il gruppo americano ora punta a raddoppiare i profitti
Per l’intero 2001 i ricavi sono saliti a 55 miliardi di dollari (+31% su base annuale). L’utile operativo rettificato e’ salito a 2 miliardi superiore di circa 2,5 volte rispetto a quello conseguito nel precedente esercizio.
Free Cash Flow a 1,9 miliardi, che porta la cassa a 9,6 miliardi. Debito industriale netto a 2,9 miliardi con un riduzione di circa il 50% rispetto all’esercizio 2010. Venduti complessivamente 1.855.000 veicoli +22% su base annuale. Negli Usa la quota di mercato e’ aumentata al 10,5% dal 9,2%. Lo comunica una nota della societa’.
Chrysler, che e’ tornata in utile l’anno scorso dopo essere risorta dalle ceneri della fase di amministrazione controllata nel 2009, sta facendo meglio di Fiat, che in Europa fa fatica e che dovrebbe subire perdite annuali pari a 800 milioni di euro.
“A parte Volswagen e’ da un po’ di tempo che le case automobilistiche europee fanno fatica a registrare profitti”, sottolinea Michael Tyndall, analista di Barclays Capital, in una nota agli investitori ripresa da Bloomberg. “Il 2012 potrebbe essere un anno interessante se finisce la pazienza dei gruppi europei in ritardo rispetto alla concorrenza”.
I conti sono piaciuti al mercato: i titoli Fiat guadagnano il 6% circa a quota 4,87 euro. L’azione ha registrato un rialzo complessivo del 35% nel 2012, facendo salire l’asticella della valutazione di mercato del Lingotto a 6 miliardi di euro.