NEW YORK (WSI) – Dopo il dieselgate un altro scandalo potrebbe abbattersi nel settore automobilistico e questa volta riguarda la sicurezza stradale e Fiat Chrysler Automobilies, guidata da Sergio Marchionne. Tutto parte dal fatto che sono venute alla luce una serie di divergenze tra il numero di incidenti stradali e vittime di veicoli difettosi da una parte e i rapporti che la stessa FCA ha presentato alle autorità dall’altra.
Secondo la legge americana i produttori di automobili sono tenuti a riferire alla NHTSA, la National Highway traffic safety administration, un’agenzia governativa statunitense, che fa parte del Dipartimento dei trasporti americano, qualsiasi reclamo in merito ai loro veicoli nel caso siano stati coinvolti in incidenti stradali con morti o feriti, indipendentente dalla gravità delle lesioni riportate. Un obbligo per le case automobilistiche che deve essere espletato entro 5 giorni dalla fine di ciascun mese.
Già nel mese di luglio scorso, la NHTSA aveva multato Fiat Chrysler per i ritardi nei ritiri di diverse auto dal mercato e nelle riparazioni per circa 11 milioni di veicoli, tra i quali vecchi modelli Jeep con serbatoi in grado di provocare incendi pericolosi in caso di incidenti. Una multa che è costata molto cara alla FCA di Marchionne, pari a 105 milioni.
Ora i riflettori si riaccendono nuovamente sulla casa automobilistica italo-statunitense, dopo che FCA ha rivelato di non aver osservato gli obblighi di legge previsti dagli USA in tema di comunicazione alla NHTSA concernente la sicurezza sulla strada e ha avvertito la stessa agenzia governativa che a sua volta ha allertato le autorità americane.
Come ha sottolineato il responsabile della NHTSA, Mark Rosekind: “Il comportamento di Fiat Chrysler è una significativa mancanza di responsabilità negli obblighi sulla sicurezza”. Spetta così alle autorità decidere le azioni da prendere e il rischio concreto è quello di ricevere nuove multe da record.