NEW YORK (WSI) – Brutte notizie dagli Usa per Sergio Marchionne. L’AD di Fiat rischia di dover aspettare piu’ del previsto prima di poter vedere finalmente completata la fusione con Chrysler.
Per conoscere il prezzo delle azioni necessarie per portare a termine l’operazione di acquisto della casa di Detroit ci vorranno ancora mesi. Prima bisognera’ infatti passare attraverso un processo legale che stabilisca il giusto valore dei titoli.
L’anno scorso la casa di Torino ha chiesto al giudice del Delaware Donald Parsons, 64 anni, di decidere il valore stabilito nell’accordo sulle opzioni call su una parte della quota azionaria in mano al trust previdenziale dei sindacati americani della United Auto Workers.
Le stime di Fiat sono per un prezzo di $139,7 milioni. Il trust contesta la cifra e pretende una quota molto piu’ alta, equivalente a $342 milioni.
Prima di stabilire un prezzo, e’ altamente probabile che Parsons, che sta studiando attentamente il caso, chieda che si svolga un processo durante il quale i testimoni e gli esperti possano essere interrogati e sottoposti ad esami incrociati.
A dirlo e’ Charles Elson, dirigente del Centro per la goverance aziendale John L. Weinberg presso l’Universita’ del Delaware, in un’intervista a Bloomberg Businessweek
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La barra temporale del closing dell’operazione era stata fissata dal Lingotto per settembre, ma un processo in tribunale vorrebbe dire aspettare ancora mesi prima di poter vedere completata la fusione.
I titoli cedono il 2% a 5,43 euro in avvio di seduta a Piazza Affari. Le azioni hanno guadagnato il 45% circa quest’anno, portando il valore di mercato del gruppo a 6,85 miliardi di euro.
Se il giudice del piccolo stato nordorientale americano dovesse decidere che la disputa sia risolta in tribunale, il processo potrebbe anche protrarsi per un anno, secondo Larry Hamermesh, un professore della Widener University specializzato in diritto societario.