Torino – “Penso sia sulla buona strada perche’ la fusione avvenga” nel 2014. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, a proposito dell’integrazione tra Fiat e Chrysler, nel corso di una intervista ad ‘Automotive News’. “Si tratta di una mossa inevitabile”, ha aggiunto il manager.
Quanto al 2013 Fiat e Chrysler insieme dovrebbero vendere “un po’ piu’ di 4,3 milioni di auto con un minimo di 2,6 milioni” per Chrysler. “Ma molto dipende da cosa succede in Europa”, ha precisato Marchionne.
Non c’e’ da stupirsi se la gestione Marchionne e’ lodata da Obama e gli Usa mentre da noi e’ denigrata: da quando Fiat ha assunto il controllo di Chrysler nel 2009, la societa’, mentre minacciava di chiudere stabilimenti Fiat in Italia, ha creato 16.474 posti di lavoro nel Nordamerica di cui l’85% negli Stati Uniti.
Dagli ultimi conti trimestrali, bocciati dagli analisti, e’ emerso che il debito di Fiat Group si e’ ampliato a una quota pari a 3 volte il patrimonio netto. A Marchionne andrebbe chiesto perche’ la liquidita’ a disposizione non viene utilizzata per ripianare il buco, prima che venga prosciugata. Servirebbe a scacciare i timori di un nuovo caso Parlamat.
Il tutto mentre la crisi sta rimodellando il panorama dell’industria automobilistica in Europa. “Mentre in Europa crollano le vendite per marchi come Fiat, Opel e Peugeot-Citroën, la loro grande rivale tedesca Volkswagen sta scommettendo proprio sui debiti sovrani dell’Eurozona, trasformandoli in una cuccagna a livello di quota di mercato”, si legge sul Wall Street Journal. La sua arma inaspettata: finanziamenti a basso costo, “resi possibili soprattutto grazie al differenziale economico tra la solida Germania e i suoi vicini europei sotto scacco”.
Il brand Alfa Romeo, ribadisce l’ad della Fiat, non e’ in vendita. Alla domanda sul perche’ non vendere il marchio al gruppo Volkswagen, Marchionne osserva che ”ci sono alcune cose che semplicemente non sono in vendita. Se andate a chiedere a Ferdinand Piech di vendere l’Audi vi rispondera’ che non e’ in vendita. E non e’ una questione di prezzo. I miei argomenti su Alfa Romeo sono identici. Non ho alcun interesse a vendere Alfa” aggiunge Marchionne.
Sull’Alfa Romeo, Marchionne indica che e’ in fase di sviluppo la nuova Giulia che sostituira’ la 159. “Sara’ costruita in Italia per una distribuzione globale”. Marchionne inoltre indica inoltre che se Alfa realizzera’ una nuova grande berlina, sara’ su una architettura condivisa con Maserati e verra’ prodotta a Torino.
Allo studio anche un Suv a marchio Alfa Romeo. ”Se ci sara’ – indica marchionne – sara’ abbastanza grande e sara’ costruito in Italia”. (TMNews-Asca)