TORINO (WSI) – Approda al ministero dello Sviluppo Economico la vertenza Fiat, dopo che l’Ad di Fiat ha detto che la casa automobilistica potrebbe guardare altrove per produrre Alfa Romeo, citando le impossibili condizioni in Italia.
Un paese dove fare industria in questo modo è “impossibile, secondo Sergio Marchionne. Sull’ipotesi di mettere a punto il rilancio del marchio Alfa Romeo fuori dall’Italia, il manager di origini svizzero canadesi ha detto che “Ci sono tante alternative, siamo una compagnia globale”.
“Rimango open minded, non ho pregiudizi”, ha precisato Marchionne, tornando ad auspicare che il governo italiano “introduca una legge” sulla rappresentanza per uscire da questo momento di incertezza.
Marchionne non si è voluto sbilanciare sui tempi di una sua decisione in merito. “C’e sempre una deadline” ha tagliato corto. Il ministro Zanonato ha chiesto un incontro con il Lingotto per discutere della possibile delocalizzazione di Alfa Romeo.
Marchionne, poi, non si aspetta un miglioramento del mercato europeo di qui al prossimo anno. Lo ha detto parlando con gli analisti finanziari nel corso della conference call di Fiat.
“Mi aspetto condizioni di mercato simili. Fino al 2015 non ci saranno cambiamenti” ha detto riferendosi all’attuale situazione del mercato dell’auto europeo, illustrata nelle slide della conference, in cui si parla di una persistente debolezza del mercato europeo, esacerbata da un alto livello della competizione tra costruttori d’auto nel vecchio Continente, e da un livello basso della domanda in Italia. Tuttavia Fiat ha confermato la propria “guidance” per il 2013.
Il gruppo Fiat conferma gli obiettivi 2013, nonostante un profit warning della controllata Chrysler, registra risultati del trimestre in linea con le previsioni per utili e ricavi e fa meglio per generazione di cassa.
Intanto sulla questione Chrysler, il Ceo dice che non vede un accordo imminente per un acquisto della quota Veba da parte di Fiat e che il gruppo Usa sarà pronto a “muovere” sull’Ipo entro fine anno.
Il titolo del gruppo italiano alla borsa di Milano chiude in netto ribasso, dopo il rialzo di ieri e sulle incertezze per la controllata Usa. Fiat ha perso il 4,2% a 6,035 euro.
CHRYSLER, SI LAVORA A IPO
Marchionne, nella conference call con gli analisti sui risultati Fiat, ha detto che “entro fine anno saremo in grado di muoverci” per un’eventuale Ipo di Chrysler.?
Chrysler continua a lavorare per la preparazione di un eventuale collocamento in borsa a Wall Street, dicono le slides diffuse poco prima dell’inizio della conference call.
Nella call Chrysler, Marchionne ha detto che non vede un accordo imminente per l’acquisto da parte di Fiat della partecipazione di Veba in Chrysler.
L’operazione, che sarebbe alternativa all’Ipo, porterebbe Fiat al 100% della controllata Usa e aprirebbe la strada a una fusione tra le due società.
PROFIT WARNING, PESA RICHIAMO JEEP
La revisione al ribasso delle previsioni sugli utili Chrysler nel 2013 è dovuto al richiamo di modelli Jeep e a un andamento delle consegne di veicoli più deboli delle attese, ha detto il direttore finanziario del gruppo, Richard Palmer, durante la conference call.
Il gruppo Usa ha rivisto al ribasso la previsione di utile operativo modificato per il 2013 a 3,3-3,8 da circa 3,8 miliardi di dollari. Le attese di fatturato sono confermate a 71-75 miliardi di dollari e quelle di utile netto calano a 1,7-2,2 miliardi, da 2,2 miliardi.
Le consegne auto nel mondo sono ritoccate al ribasso in modo contenuto, a 2,6 milioni da 2,6-2,7 milioni.
VITTORIA PARZIALE IN FUSIONE CHRYSLER
Vittoria parziale per Fiat nella strada per la conquista del controllo totale di Chrysler, dopo che la Corte del Delaware ha accolto alcune posizioni della società italiana in due controversie, quelle più rilevanti, con il fondo dei lavoratori Veba, azionista di minoranza di Chrysler.
In particolare Fiat può acquistare “una parte della partecipazione del Veba in Chrysler in più tranche a un prezzo da determinarsi secondo una formula predefinita”.
Fiat auspica che attraverso l’istruttoria richiesta dalla Corte possano essere presto risolte le poche questioni ancora aperte nel contenzioso e continua ad avere fiducia nel fatto che anche le residue questioni saranno risolte in suo favore.
(Reuters-TMNews)