Ancora acque agitate in casa Fiat. Questa mattina c’è stato infatti uno sciopero improvviso allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Noi di Wall Street Italia diamo a Marchionne e alla Fiat un consiglio disinteressato gratis, per il bene del paese. Chiudano subito da domani la fabbrica siciliana. I rapporti sono troppo inveleniti, se gli operai fanno sciopero come e’ accaduto oggi, in base a umori, emozioni e ripicche, per le “parole” – giustificatissime peraltro – dell’amministratore delegato. Basta. Girare pagina. Qualsiasi cosa ci sia dopo.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA – Gli operai hanno deciso di fermare la produzione per protesta contro le parole dell’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne che aveva criticato i lavoratori siciliani accusandoli di avere scioperato lunedì scorso solo per poter vedere la partita di calcio dei Mondiali Italia-Paraguay.
FIOM – «Questa è la risposta a Marchionne». Così il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, commenta lo sciopero alla Fiat di Termini Imerese. «Qui c’è gente che lavora da trent’anni – aggiunge Mastrosimone – Il signor Marchionne non solo sta chiudendo lo stabilimento ma addirittura adesso cerca di screditare il lavoro degli operai. Eppure era stato proprio lui a lodare la professionalità dei lavoratori di Termini Imerese, spiegando che la scelta di chiudere dipendeva da altre cose».
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Fiat, è guerra tra Marchionne e i sindacati
Presidio-volantinaggio di protesta di Sinistra Ecologia Liberta’ sulla vicenda Pomigliano, domattina a partire dalle 10.30, davanti alla sede di Confindustria a Roma in Viale dell’Astronomia. A darne notizia un comunicato di Sel. ”E’ inaccettabile – prosegue la nota – che da parte della Fiat e dal governo si voglia ricattare i lavoratori di Pomigliano, si voglia isolare la Fiom che si sta battendo contro lo stravolgimento dello Statuto dei lavoratori e del contratto nazionale di lavoro. La Fiat vuole punire il dissenso come era abituata a fare negli anni ’50. La crisi economica non c’entra: si vuole impedire il diritto di sciopero e il rispetto dei diritti per chi si ammala. Chiediamo a tutte le forze democratiche, agli intellettuali, alle organizzazioni sociali e sindacali – conclude il comunicato – di sostenere la lotta per i diritti di tutti i lavoratori. Oggi, il silenzio e’ complice”.
”La vittoria del si’ e’ scontata perche’ questo e’ un referendum che chiede ai lavoratori se vogliono mantenere o se vogliono perdere il posto di lavoro. E’ una finta consultazione”. Lo dice il segretario della Fiom piemontese Giorgio Airaudo a proposito del referendum promosso per domani, sul nuovo contratto per lo stabilimento campano, e a cui la Fiom non prendera’ parte.
”Ci sono materie – ha proseguito Airaudo a margine della presentazione del presidio contro la crisi promosso dalla Fiom a Torino mercoledi’ prossimo – che non dovrebbero essere sottoposte alla consultazione, cosi’ come non puo’ essere messa in discussione la nostra appartenenza allo stato italiano: e’ una pura provocazione. E andrebbe vietato un referendum sul mantenimento del posto di lavoro”. ”Mi auguro che la Fiat mantenga gli impegni verso il paese, anche se la Fiat avrebbe dovuto proporre un prodotto piu’ ricco rispetto alla Panda. La Panda, la facevamo a Mirafiori – osserva Airaudo -: ce l’hanno tolta per portarla in Polonia nel 2005 , perche’ non stava nei costi, e ora per riportarla in Italia e farla stare nei costi riducono i diritti dei lavoratori: e’ il gioco delle tre carte. Ma deve essere chiaro che le condizioni proposte a Pomigliano non vanno bene a Pomigliano e non andranno bene neppure a Mirafiori”.