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Fiat: ok a Fiom, ma “senza leggi chiare, via da Italia”

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NEW YORK (WSI) – A seguito della sentenza della Corte Costituzionale del 23 luglio scorso, Fiat dà il via libera alle rappresentanze sindacali della Fiom in fabbrica, ma ribadisce che l’intervento del legislatore sulla materia è necessario perché il gruppo prosegua con gli investimenti in Italia.

“In questo modo – spiega la casa di Torino in una nota – l’azienda intende rispondere in maniera definitiva ad ogni ulteriore strumentale polemica in relazione all’applicazione della decisione della Suprema Corte”.

La decisione è stata riferita oggi dalla Fiat al sindacato metalmeccanico guidato da Maurizio Landini. Il Lingotto sottolinea tuttavia come la sentenza “fissa, come ovvio, un principio di carattere generale”, ovvero “la titolarità dei diritti di cui all’art. 19 dello Statuto dei Lavoratori alle Organizzazioni sindacali che abbiano partecipato alle trattative per la sottoscrizione dei contratti applicati in azienda, la cui riferibilità alla Fiom nella concreta situazione Fiat è più che dubbia”.

Per il Lingotto un “intervento legislativo” sulla rappresentanza in fabbrica “è ineludibile”, come “peraltro suggerito anche dalla Corte Costituzionale”. La certezza del diritto in una materia così delicata – conclude l’azienda – come quella della rappresentanza sindacale e dell’esigibilità dei contratti è una condicio sine qua non per la continuità stessa dell’impegno industriale di Fiat in Italia”.