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Fiat pronta a lasciare l’Italia per gli Stati Uniti

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ROMA (WSI) – Tornano le voci sul trasferimento del quartiere generale del gruppo Fiat-Chrysler a Detroit, ma il Lingotto smentisce: ‘l’argomento non e’ all’ordine del giorno”. A rimettere sul tavolo la questione e’ l’agenzia Bloomberg, che cita alcuni esperti secondo i quali la casa torinese starebbe valutando la possibilita’ di trasferire la sede legale della societa’ negli Stati Uniti.

“L’informazione, tutt’altro che nuova – afferma un portavoce della Fiat – e’ stata pubblicata stamattina da alcuni quotidiani italiani e ripresa oggi pomeriggio dalle agenzie di stampa, e da numerosi siti internet. In realta’ si tratta di una non notizia in quanto la stessa Bloomberg ha sottolineato che ‘nessuna decisione’ e’ stata presa e che altre opzioni sono in corso di esame”.

Per la Fiom, invece, si tratta di “notizie oggettive il gruppo Fiat si sta delocalizzando. Questa delocalizzazione riguarda il management, la ricerca e sviluppo, le produzioni e la quotazione delle societa”‘.

Il coordinatore Fiat dei metalmeccanici Cgil, Michele De Palma, chiede al governo di “convocare urgentemente un tavolo per affrontare la crisi che sta coinvolgendo tutto l’automotive a partire dalla Fiat, perche’ se non ci saranno interventi nel giro di poco tempo si determineranno decine di migliaia di esuberi”.

“Fondamentale e’ che in Italia restino almeno le braccia cioe’ gli stabilimenti e quindi i lavoratori“, sostiene il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella. Le indiscrezioni su un’accelerazione del piano di fusione tra Fiat e Chrysler si sono moltiplicate negli ultimi giorni e hanno fatto volare il titolo del Lingotto che ieri ha superato la soglia dei 5 euro guadagnando il 7,63%, mentre si e’ poco mosso oggi (+0,37%).

L’attesa e’ per la decisione del giudice della corte del Delaware che, entro fine giugno, dara’ il suo parere sul valore del 3,3% di Chrysler detenuto dal Veba, il fondo del sindacato metalmeccanico americano Uaw. Una valutazione importante perche’ potrebbe influenzare il prezzo complessivo dell’intera quota (41,5%) che la societa’ guidata da Sergio Marchionne ha intenzione di rilevare. In ogni caso, nessun problema: la Fiat ha “un’enorme liquidita”‘, pari a oltre 20 miliardi di euro e, se fosse necessario, ci sono asset del gruppo da mettere in gioco.

Quando avra’ il 100% della casa di Detroit la Fiat procedera’ alla fusione e, a questo punto, si porranno due questioni: dove quotare la nuova societa’ – l’amministratore delegato non ha mai nascosto la sua preferenza per New York – e dove stabilire la sede legale. “Ora la questione non e’ all’ordine del giorno”, aveva gia’ detto Marchionne all’assemblea degli azionisti. (Rainews)