Sui mercati si naviga a vista su due aspetti in particolare: la ricapitalizzazione di Mps e quella di Unicredit. Le valutazioni dei bond emessi dai grandi player del settore finanziario italiano sono interessanti sui livelli attuali. La maggior parte di queste operazioni di rafforzamento patrimoniale andrà a impattare gli azionisti piuttosto che gli obbligazionisti.
Le attese per un intervento della Bce e il fatto che il mercato già scontava l’esito negativo del voto referendario sono, secondo Fidelity International, i due motivi principali per cui gli investitori finanziari sono rimasti calmi senza momenti di panico anche dopo la sconfitta netta del governo nel referendum sulle riforme costituzionali.
Sono i concetti principali espressi da Andrea Iannelli, investment director obbligazionario di Fidelity International, in un’intervista rilasciata a Wall Street Italia sul risultato del referendum costituzionale e sui potenziali effetti sul mercato e sulle banche italiane.
La riunione della Bce, evento chiave per gli investitori, sarà un catalizzatore per rendimenti obbligazionari e altre asset class. Il gestore si aspetta un’estensione di almeno sei mesi e anche alcune modifiche alle parti più tecniche del programma di acquisto di titoli di Stato e bond societari, per andare a ovviare alla mancanza di alcuni bond tra quelli idonei, per via di tassi troppo negativi.