La finanza sostenibile interessa sempre più settori e ora anche le casse previdenziali svoltano sul green. Apripista nel nostro paese è Inarcassa, l’ente previdenziale che raggruppa ingegneri e architetti che vanta il primato di aver aderito per prima ai Pri, i principi di sostenibilità dell’Onu.
La cassa degli ingegneri e degli architetti ha così dato incarico al suo advisor etico di monitorare periodicamente l’impronta di carbonio (carbon footprint) in portafoglio confrontandolo con i benchmak verdi. Come sottolinea il presidente Giuseppe Santoro a Il Sole 24 Ore:
Abbiamo ben presente la questione del rischio clima in portafoglio e per tale motivo abbiamo chiesto al nostro advisor etico, VigeoEiris, di monitorare l’impronta di carbonio nel nostro portafoglio e di confrontarla con i benchmark Esg più importanti. Ebbene, dal confronto emerge che il portafoglio di Inarcassa è leggermente migliore di questi parametri di riferimento Esg.
Sulla stessa strada anche Enasarco, la cassa degli agenti di commercio che ha chiesto alle società di gestione con cui lavoro di mettere a disposizione la policy ESG. Ecco il commento di Robert Rausch, direttore finanziario della Cassa degli agenti di commercio e dei promotori finanziari.
Due sono in particolare le nostre decisioni: prima di un investimento chiediamo alla società di gestione la policy Esg e ne verifichiamo la coerenza con le nostre strategie. In seconda battuta, effettuiamo la stessa verifica sul prodotto finanziario che ci viene proposto. Sui Pri dell’Onu non è ancora stata presa una decisione ma è un tema che in futuro potrebbe essere affrontato.
Tra gli altri si stanno muovendo anche la cassa dei farmacisti, la Enpaf così anche quella dei medici la Enpam che stanno monitorando il proprio portafoglio applicando la strategia Esg.