Vista anche la fine del ciclo rialzista del mercato obbligazionario e l’approccio sempre più aggressivo della banca centrale americana, è uno dei grafici più monitorati dagli analisti negli ultimi tempi: stiamo parlando della curva dei rendimenti obbligazionari Usa, che sta appiattendo sempre di più.
Ebbene, secondo Larry Fink, numero uno di BlackRock, è destinata a invertirsi già da quest’anno, ma questo non significa che gli Stati Uniti – prima economia al mondo – sono destinati a scivolare in un periodo di recessione. Lo ha detto in un’intervista concessa a Bloomberg Tv.
L’inversione della curva, che implica un rendimento più alto per le scadenza a breve rispetto a quelle a distanza meno ravvicinata, di solito corrisponde a una cattiva notizia per l’attività economica, in quanto manda un segnale di recessione. Ma secondo Fink non c’è motivo di allarmarsi: l’economia si sta comportando bene e “credo nelle basi che hanno gettato gli Stati Uniti e su come hanno costruito i propri rapporti” con le altre forze mondiali.
Proprio per tale ragione l’illustre economista e gestore ha criticato Donald Trump per la sua agenda di stampo protezionista e il suo modus operandi, che rischia di mettere a repentaglio i rapporti diplomatici con i principali partner commerciali. E “i mercati stanno iniziando a mostrare segnali di nervosismo” per le pratiche del presidente.
Il numero uno del più importante asset manager al mondo, con più di 5mila miliardi di euro di attivi in gestione, sostiene che i trattati commerciali con i principali partner degli Stati Uniti andrebbero rivisti, ma “lo farei in un modo molto più privato” rispetto a quanto non stia facendo il presidente, “trattando gli alleati globali con l’idea che possiamo trovare una soluzione insieme”.