Finlandesi troppo indebitati. Banca centrale studia piano di educazione finanziaria
Saranno pure le persone più felici sul pianeta, secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, ma quando si tratta di prendere decisioni di finanza personale, i finlandesi non sono in grado di fare scelte oculate. Ad esserne convinta è la banca centrale del Paese, che sta elaborando una strategia di alfabetizzazione finanziaria per i cittadini.
L’idea è di capire se una maggiore conoscenza dei temi legati alla finanzia aiuterà i finlandesi a ridurre i prestiti in un periodo in cui, complice la digitalizzazione dei pagamenti e il calo dei tassi di interesse, il debito finlandese delle famiglie ha mostrato un’impennata tale da portarlo a livelli doppi rispetto agli inizi del 2000.
Cause dell’impennata del debito
La situazione, come anticipavamo, è precipitata in concomitanza con la diffusione dei pagamenti digitali. Circa venti anni fa, il 70% delle transazioni di pagamento nei negozi veniva utilizzato in contanti, mentre le carte rappresentavano il resto. Ora, queste percentuali sono state invertite: le carte, il cellulare e le altre modalità di pagamento digitali sono utilizzate in oltre l’80% dei pagamenti del 2018, secondo i dati compilati dalla banca centrale.
Juha Pantzar, direttore esecutivo della Guarantee Foundation, che aiuta le persone indebitate a riprendere il controllo delle proprie finanze, afferma che “molti hanno difficoltà a stimare dove vengono spesi i loro soldi, quanto gli rimarrà in tasca alla fine del mese e quanto possono permettersi di prendere in prestito”, ha detto.
Negli ultimi anni, le autorità hanno sollevato in particolare l‘allarme per la crescita del credito al consumo. La situazione è talmente preoccupante che, recenti dati, mostrano come il 7% dei 5,5 milioni di cittadini finlandesi non sia in grado di pagare le bollette, con un aumento di un terzo negli ultimi dieci anni.
Olli Rehn, governatore della Bank of Finland, afferma che “i consumatori si sono già trasferiti in un mondo digitale” in termini di pagamenti. “Le persone non hanno più limiti fisici di bilancio come una volta, e ciò rende più difficile per le persone gestire le proprie finanze”.
È qui che la banca centrale spera di fare la differenza, fissando obiettivi nazionali per l’alfabetizzazione finanziaria e collaborerando con fornitori terzi per coordinare l’attuazione del piano nazionale.