ROMA (WSI) – Dovrebbe concludersi oggi con un patteggiamento la vicenda della corruzione in India che ha coinvolto AgustaWestland per la fornitura di 12 elicotteri nel 2010. La procura di Busto Arsizio ha imposto quindi la confisca di 7 milioni e mezzo di euro ad AgustaWestland come profitto del reato di corruzione internazionale e sanzioni pecuniarie di 80.000 e di 300.000 euro a testa per l’illecito amministrativo contestato alle due società produttrici di elicotteri (quella italiana e quella inglese) del gruppo Finmeccanica in relazione alla legge 231/2001, quella sulla responsabilità amministrativa degli enti per i reati commessi nell’interesse aziendale dai propri dirigenti.
Una mossa che scongiura in Italia il rischio di vedersi bloccare la stipula di contratti con la pubblica amministrazione a causa delle accuse di corruzione imputate a Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini, ex amministratori delegati di Finmeccanica e AgustaWestland.
Il processo andrà a sentenza il prossimo 9 ottobre, e verte sui 51 milioni di tangenti destinate a militari e ministri di New Delhi per propiziare nel 2010 la maxifornitura da 560 milioni di 12 elicotteri all’India. Il patteggiamento, che sarà formalizzato oggi dalla giudice Nicoletta Guerrero, è l’altra faccia dell’accordo negoziato con il pm milanese Eugenio Fusco (in applicazione a Busto Arsizio per l’inchiesta trasferitavi da Napoli) allorché a metà luglio Finmeccanica in un comunicato annunciò la propria archiviazione.
In India, invece, è ancora in corso un arbitrato. Per questo il contratto è congelato e New Delhi non sta pagando i 560 milioni al gruppo italiano, oltre ad aver trattenuto i primi tre elicotteri che le erano stati già consegnati.