Banca CF+, challenger bank italiana specializzata in soluzioni di finanziamento alle imprese in situazione performing o re-performing, ha lanciato il nuovo conto deposito vincolato online destinato ai risparmiatori privati italiani. Il conto si apre e si gestisce interamente online, non è subordinato all’apertura di un conto corrente, non comporta spese di apertura, offre scadenze da 12 a 60 mesi – con possibilità di scelta tra una linea svincolabile e una non svincolabile – e rendimenti lordi fino al 4%. Per i depositanti fino a 100 mila euro, il nuovo conto deposito di Banca CF+ è assolutamente sicuro, grazie alla adesione della banca al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD).
Le caratteristiche del conto deposito vincolato
Il nuovo conto deposito offre rendimenti variabili a seconda della soluzione di vincolo scelta e della scadenza. La linea non svincolabile offre tassi all’1,80% per il vincolo a 12 mesi, al 2,35% per 18 mesi, al 2,75% per 24 mesi, al 3,00% per 36 mesi, al 3,25% per 48 mesi e al 4,00% per 60 mesi. La linea svincolabile, invece, prevede tassi a partire dall’1,65% per il vincolo a 12 mesi, 2,15% per 18 mesi, 2,40% per 24 mesi, 2,60% per 36 mesi, 2,75% per 48 mesi, fino al 3,25% per 60 mesi. Iacopo De Francisco, ceo e direttore generale di Banca CF+, ha spiegato:
“Il conto deposito di Banca CF+, nato dall’esperienza quinquennale del conto Esagon, nasce dalla nostra volontà di creare un prodotto di risparmio che rappresenti appieno l’identità della banca. Non solo dal punto di vista di caratteristiche e condizioni, ma anche dal punto di vista dell’immagine. Abbiamo quindi realizzato un prodotto che avesse tutte le caratteristiche peculiari della nostra realtà: flessibile per adattarsi a diverse esigenze di risparmio, totalmente digitale, rapido e altamente remunerativo. Quest’ultima caratteristica riveste un ruolo particolarmente importante, soprattutto in questo momento congiunturale complesso, in cui i risparmiatori hanno sempre più la necessità di trovare forme di investimento che tutelino dall’erosione del capitale e abbiano ritorni potenzialmente interessanti. Il conto deposito di Banca CF+ si posiziona infatti tra i prodotti di risparmio più convenienti sul mercato”.
Chi è Banca CF+
Banca CF+ è stata lanciata ufficialmente nel febbraio 2022. Si tratta della ex Credito Fondiario, che ha cambiato pelle al termine di un lungo processo. InDapprima istituto specializzato nella concessione di mutui casa controllato dalle allora tre banche di interesse nazionale (Bci, Credito Itaiano e Banca di Roma), Credito Fondiario è diventata un investitore in crediti deteriorati legati all’immobiliare, sotto il controllo di Morgan Stanley, per poi passare a fine 2018 sotto le insegne del fondo Usa Elliott, con la società d’investimento italiana Tages in posizione di minoranza. Nell’agosto 2021 Credito Fondiario ha effettuato lo spin-off delle attività di gestione e investimento in crediti deteriorati, confluite nel servicer Gardant.
Banca CF+ punta sulle pmi con fatturato compreso tra 2 e 100 milioni di euro: oltre 200 mila aziende, con 5,5 milioni di addetti, che hanno rating bassi e hanno ricevuto poco credito dalle banche fra il 2010 e il 2019. A queste aziende la banca offrirà, avvalendosi di una piattaforma tecnologica evoluta, diverse soluzioni specializzate di finanziamento per l’impresa: factoring (pro soluto e pro solvendo), finanziamenti garantiti o meno da MCC e Sace, acquisto di crediti fiscali.
Nel febbraio 2022 in conferenza stampa la banca aveva annunciato che avrebbe effettuato la raccolta prevalentemente attraverso il conto deposito Esagon, cui avrebbe affiancato il conto deposito vincolato, annunciato oggi. Grazie a Raisin e Deposito Solutions la banca ha accesso ai depositi del mercato tedesco. Banca CF+ è partita con 60 persone, che conta di raddoppiare nell’arco del piano.
Banca CF+ è controllata dal fondo Usa Elliott attraverso Tiber Investments sarl con una quota dell’88%, con il resto del capitale in capo ai soci di Tages (12%), fondata nel 2011 dagli investment banker Panfilo Tarantelli e Sergio Ascolani, e presente nel capitale della banca dal 2013. Il management detiene delle stock option. A seguito dello scorporo, Gardant ha identico azionariato.