Banca CF+, la banca specializzata nel finanziamento alle pmi in situazioni performing o re-performing nata nel 2021 dallo spin-off del Credito Fondiario, ha acquisito un ramo d’azienda della fintech italiana Credimi, che ha cambiato nome in Instapartners ed è in fase di liquidazione. Vediamo i dettagli dell’operazione.
I dettagli dell’operazione
La firma dell’accordo per l’acquisizione risale al marzo 2023. Con l’operazione, la banca ha rilevato il ramo d’azienda della ex fintech comprendente, tra l’altro, tutti gli asset tecnologici e 25 dipendenti altamente qualificati (a marzo erano 30), per un valore di circa 5,5 milioni di euro, oltre ad un eventuale earn-out del valore massimo di 4,5 milioni di euro da riconoscere al raggiungimento di determinati obiettivi di business.
Credimi proseguirà da sola l’attività degli veicolo di cartolarizzazione dei crediti verso le pmi finanziate dalla piattaforma e che a loro volta si sono finanziati emettendo note asset-backed sottoscritte da investitori terzi, oltre che, per una piccola quota, dalla stessa Credimi.
L’operazione consente a Banca CF+ di ottenere ulteriori dati, algoritmi, tecnologia e competenze digitali specializzate. Nell’operazione, Banca CF+ è stata assistita da PwC nel ruolo di advisor finanziario e da Chiomenti per i profili legali correlati all’operazione. Credimi è stata seguita da KPMG nel ruolo di advisor finanziario e da Gattai Minoli & Partners per gli aspetti legali.
L’operazione è in linea con la strategia della banca milanese, cui permette di rafforzarsi come operatore di riferimento nell’offerta di finanziamenti a breve e medio termine alle imprese e di puntare poi sui prestiti digitali (digital lending). Iacopo De Francisco (nella foto a sinistra), ceo e direttore generale di Banca CF+, ha spiegato:
“Quest’acquisizione ci consente di rafforzare la nostra offerta di soluzioni di finanziamento, grazie all’integrazione di un operatore leader nel comparto del digital lending. Entro la fine del 2023 saremo già operativi in tale comparto e lanceremo una gamma di nuovi prodotti dedicati alla piccola e media impresa italiana, segmento dimensionalmente rilevante e per noi di grandissimo interesse. La piattaforma tecnologica e le competenze acquisite da Credimi ci consentono di attuare una piena digitalizzazione dei sistemi e dei processi di onboarding del cliente e di lending, e ci danno una spinta decisiva verso un’ulteriore riduzione dei tempi di valutazione delle richieste e di erogazione del credito, per costruire una banca più efficiente, moderna e capace di dare risposte rapide e qualificate alle esigenze dell’impresa”.
Ignazio Rocco di Torrepadula (nella foto a destra), fondatore di Credimi, ha dichiarato:
“Sono felice che il prodotto, la tecnologia e la capacità di servire le piccole imprese di Credimi rinascano a nuova vita all’interno di Banca CF+. Nei suoi 7 anni di vita, Credimi ha processato 100.000 domande di finanziamento ed erogato quasi 10 mila finanziamenti per due miliardi di euro. Banca CF+, senza i vincoli di raccolta che hanno limitato la crescita e la redditività di Credimi e con le robuste competenze di cui dispone, scriverà un nuovo capitolo ancora più entusiasmante”.
Un tema già sollevato da Rocco il 9 novembre 2022 al Fintech Future, l’evento annuale di AssoFintech, quando aveva affermato:
“Noi dobbiamo innanzitutto risolvere un problema che è il nostro modello di raccolta. Noi oggi raccogliamo attraverso cartolarizzazioni, questo è chiaramente una strozzatura, ci limita molto, quindi dobbiamo dotarci o di una nostra raccolta bancaria, per cui serve una licenza, oppure accordarci o fare una partnership con una banca per avere raccolta bancaria che ci permetterebbe di fare circa il doppio dei volumi e circa tre volte la contribuzione che abbiamo oggi. Fatto quello, ci interessa portare lo stesso approccio alle piccole imprese di altri paesi europei sia quello del credito sia il nuovo prodotto che è un prodotto non di credito, basato su PSD2, che abbiamo sviluppato”.
Chi è Credimi
Credimi è stata fondata nel 2015 ed è guidata da Ignazio Rocco di Torrepadula. Quest’ultimo ha più di 25 anni di esperienza nel settore dei servizi finanziari, è stato leader della practice Istituzioni Finanziarie di The Boston Consulting Group in Europa Centrale, e precedentemente si è occupato di corporate banking e venture capital nel Gruppo Akros, nel Gruppo Imi e in 21 Investimenti. Rocco è altresì senior advisor di Tikehau Investment Management, gruppo di asset management pan-europeo leader nella gestione di fondi di credito corporate e advisor del Consiglio di amministrazione di Unicredit Group, relativamente a temi di innovazione e tecnologia.
Credimi dal 2015 a oggi ha raccolto circa 25 milioni di euro con due aumenti di capitale, sottoscritti da United Ventures, Vertis, Merloni Holding, Tikehau Capital, Banca Sella e Deutsche Bank. Tuttavia, i capitali sono stati assorbiti dall’attività della fintech, generando perdite coperte con riserve esistenti. La fintech puntava a chiudere un altro round da 80-100 milioni con fondi di venture capital internazionali, al fine di ottemperare alle regole di vigilanza bancaria in termini di ratio patrimoniali. L’operazione tuttavia non si era conclusa e parallelamente era diventato più difficile finanziarsi e quindi erogare credito. La fintech è entrata così in crisi di liquidità e nel gennaio 2023 i soci di Credimi avevano discusso in assemblea un possibile rafforzamento patrimoniale della fintech.
Pochi giorni dopo era arrivata da Unicredit un’offerta da 20 milioni per acquisire la società. Ma la trattativa si era poi arenata a causa di una serie di condizioni richieste dalla banca. Si era poi palesata la prospettiva di una liquidazione per Credimi, che nel frattempo aveva quasi esaurito la cassa a disposizione. La liquidazione era una delle 3 opzioni sul tavolo, insieme alla riapertura della trattativa per la sua acquisizione con Unicredit e a un’accelerazione della negoziazione con Banca CF+. Il 24 aprile 2023 Credimi è entrata in un processo di liquidazione volontaria, autorizzato da Banca d’Italia.