MILANO (WSI) – Il nuovo che avanza nel campo della finanza si chiama Fintech, ossia la rivoluzione tecnologica applicata alle banche e che quest’anno subirà un’accelerazione dal 13 gennaio prossimo, quando nella UE entrerà in vigore la PSD2, la Payment Services Directive, che punta a creare un nuovo modello della cosiddetta open bank.
Ci saranno così sempre più pagamenti via app, trasferimento veloce di denaro e adesso anche gli investimenti in conti deposito che finiranno per arricchire colossi della rete, come Amazon, Alibaba, PayPal, Google e Facebook con bona pace delle banche tradizionali.
Secondo le stime di Bankitalia, tra 10 anni il 60% dei profitti che le banche ottengono dalle attività al dettaglio potrebbe essere sparito. Tutti i segmenti tradizionali sono sotto scacco della rivoluzione Fintech. Basti pensare, come riporta La Stampa, che qualche settimana fa PayPal ha acquisito una quota in Raisin, start-up berlinese che gestisce un sito di conti deposito di tutta Europa (Weltsparen.de).
“È il primo passo dei grandi big della Silicon Valley nel mondo degli investimenti per piccoli risparmiatori. Basta uno smartphone e la scannerizzazione di un documento e il conto è subito aperto e pronto a pagare gli interessi sui risparmi appena depositati”.
Ma oltre a PayPal gli esempi non si contano. Amazon già nel 2011 aveva aperto un canale di crediti ai suoi rivenditori più fedeli con numeri record (a giugno i finanziamenti erogati erano arrivati a 3 miliardi di dollari, concessi a 20mila piccoli imprenditori). Allo stesso modo anche Facebook oggi consente ai suoi utenti Usa di effettuare pagamenti verso i soggetti inclusi nei propri contatti. Ma è un altro big che oggi sta prendendo piede specie in Italia.
Si tratta di Alibaba, colosso dell’e-commerce fondato da Jack Ma ha lanciato il suo AliPay, un servizio di pagamento veloce via app che è destinato principalmente ai commercianti e turisti cinesi in visita in Italia. Per offrire questo servizio, Alibaba ha stretto, in aprile, un accordo con Unicredit.
“Le banche devono innovare o rischiano di vedersi sottratta un’ampia fetta del mercato dai giganti del web che già oggi offrono servizi finanziari”.
Lo afferma il vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, in un’intervista a La Stampa.
“Le banche devono migliorare il ricorso all’innovazione rispetto al passato. La scommessa è sostituire, non affiancare, i canali tradizionali con servizi a distanza, sapendo che lo sportello non sparirà, perché non vedo molti clienti acquistare un mutuo online (…) in questo modo andrà a finire che gli istituti di credito più innovativi e avanzati compreranno le società del Fintech altrimenti le Fintech compreranno loro”