Economia

First Republic Bank, Jp Morgan licenzia mille dipendenti. Cosa sta succedendo

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Mille dipendenti di First Republic Bank perderanno il posto di lavoro. A decidere questo pesante taglio è stata Jp Morgan Chase, a seguito del frettoloso salvataggio della banca californiana, avvenuto a inizio maggio. A riportarlo è il “Financial Times”.

Il taglio dei posti di lavoro avvenuto alla First Republic corrisponde al 15% della sua forza lavoro, composta complessivamente da 7.000 dipendenti e si andranno a ripercuotere direttamente su tutte le attività di First Republic Bank. Jp Morgan ha comunicato direttamente ai dipendenti interessati che non avrebbero ricevuto un’offerta di trasferimento presso la società controllante. Questi licenziamenti costituiscono un duro colpo per i dipendenti di First Republic Bank, che hanno dovuto affrontare due mesi difficili.

First Republic Bank, i motivi del salvataggio

I clienti della First Republic Bank, a seguito dei crolli della Silicon Valley Bank e della Signature Bank, hanno iniziato a ritirare i propri depositi dalla banca californiana. Il deflusso è stato consistente, arrivando a toccare alcune decine di miliardi di dollari di depositi. Le autorità di regolamentazione statunitensi, alla fine, hanno deciso di chiudere First Republic Bank ed hanno orchestrato la sua vendita a Jp Morgan. L’acquirente ha sottolineato di aver rispettato fino in fondo l’impegno preso direttamente con i dipendenti di First Republic Bank: fornire loro chiarezza sul loro status occupazionale entro trenta giorni dall’avvio dell’operazione, che si è conclusa lo scorso 1° maggio 2023:

“Riconosciamo che i dipendenti sono stati sottoposti a stress e incertezza da marzo e speriamo che la giornata di oggi porti chiarezza. Alla stragrande maggioranza dei dipendenti di First Republic verrà offerto un impiego presso JPMorgan Chase, in alcuni casi dopo una fase di prova, in altri da subito a tempo pieno”.

I problemi per i dipendenti non mancano

First Republic Bank, ufficialmente, è stata chiusa lo scorso 1° maggio 2023. A prendere questa decisione è stato il dipartimento della Protezione e Innovazione Finanziaria della California. Come curatore è stata nominata la FDIC, che in secondo momento, ha organizzato il trasferimento delle attività e dei vari asset a Jp Morgan. Quest’ultima ha acquistato i 173 miliardi di dollari in prestiti della banca, i 30 miliardi di titoli e i 92 miliardi di dollari di depositi.

Alcune critiche sono state sollevate ai regolatori federali che hanno scelto proprio Jp Morgan, che, al momento, risulta essere la banca più grande degli Stati Uniti. Ma soprattutto a causa dei costi aggiuntivi che il fondo di assicurazione dei depositi primario degli Usa ha dovuto sopportare.

Un’indagine del DOJ, che in questo momento risulta essere ancora nelle sue fasi preliminari, dovrà esaminare se qualcuno all’interno della banca abbia utilizzato delle conoscenze interne per fare insider trading ed abbia anche effettuato la revisione dei report finanziari dell’azienda.

Per il momento sia Jp Morgan che i rappresentanti del dipartimento di Giustizia si sono rifiutati di commentare. Sotto esame sono finite anche i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank, così come la relazione di Silvergate Capital con il fallito exchange FTX di Sam Bankman-Fried e Alameda Research, anche se finora non sono state scoperte irregolarità.

Ricordiamo anche che all’inizio di questo mese, la SEC ha aperto un’indagine sulla gestione di First Republic per insider trading prima dell’intervento del governo.