(Teleborsa) – Il Fisco in soccorso della spesa smarrita Le spese sanitarie non riportate inizialmente, ma che si rinvengono successivamente, costituiscono un altro punto dolente all’atto della compilazione della dichiarazione dei redditi. In questo caso, non appena recuperate, entra in gioco la risorsa della dichiarazione integrativa, documento che consente al contribuente di rettificare o integrare i dati esposti in una precedente dichiarazione. La dichiarazione integrativa di un modello Unico può essere presentata sia in via telematica, direttamente o tramite un intermediario, oppure, nei casi in cui non si era obbligati all’invio telematico del modello Unico, tramite un ufficio postale, utilizzando un modello conforme a quello approvato per il periodo d’imposta cui si riferisce la dichiarazione. In merito all’intervallo temporale utile entro cui presentare l’integrativa, in questo caso, trattandosi del modello Unico Persone Fisiche, coincide con il termine previsto per la presentazione della dichiarazione dell’anno successivo. La famiglia vista dal fisco Altro fronte dell’errore è quello dei familiari a carico che, come indicato nel riquadro, devono essere annotati con precisione, spesso invece risultano imprecisi e discordanti con la realtà domestica del contribuente. Il Paese non si scorda mai, anzi, il Comune E per finire, il codice catastale del Comune dove risultano situati gli immobili di proprietà . Un codice questo che spesso è riportato in modo inesatto o semplicemente omesso. Per evitare questo tipo d’errore è sufficiente consultare le pagine finali delle istruzioni alla compilazione che riportano, in ordine alfabetico, i codici di tutti i Comuni. Domicilio fiscale e residenza, parola al Comune I campi per l’indicazione del domicilio fiscale spesso riservano l’errore. Nel caso più comune, infatti, in cui la residenza risulta invariata o, seppur mutata, la variazione è avvenuta nell’ambito dello stesso Comune, soltanto il rigo “Domicilio fiscale al 01/01/2009” deve essere compilato. Se a mutare, oltre alla residenza, è anche il Comune, allora si dovranno compilare tutti e tre i righi. Importante è anche tener conto dei tempi entro cui è intervenuto il cambio di residenza, ricordando che per il fisco gli effetti della variazione decorrono dal sessantesimo giorno successivo a quello in cui si è verificata. Separati ma uniti dal fisco Nel caso dell’assegno al coniuge, invece, è decisivo riportare nello specifico spazio la somma destinata a moglie o marito, a seconda dei singoli casi, non quella diretta al figlio. L’assegno quindi non va cumulato, piuttosto lo si deve scindere. Occhio alla rata Per le ristrutturazioni edilizie, invece, si devono riportare, in ordine, l’anno, l’importo ed in particolare il numero della rata. Questo per evitare il prospettarsi di problemi futuri che richiedono ulteriore tempo da riservare agli aspetti fiscali piuttosto che al quotidiano personale. Nel caso del canone di locazione è bene tenere a mente che se il contratto d’affitto è cointestato a più soggetti, la detrazione è al 50 per cento e spetta a entrambi (tranne nel caso in cui uno dei due coniugi sia a carico fiscalmente dell’altro). I coniugi, quindi, devono riportarne la quota-parte nell’apposito campo del modello.