ROMA (WSI) – Entra nel vivo questo mese l’operazione “anagrafe tributaria 2016”, il Grande Fratello fiscale che passerà a setaccio i rapporti bancari dei contribuenti italiani con lo scopo di stanare gli evasori.
Entro il 31 marzo infatti banche, le poste e gli operatori finanziari devono adempiere all’onere di inviare all’Anagrafe dei rapporti finanziari i saldi e i movimenti bancari effettuati dagli italiani lo scorso anno.
Cos’è l’anagrafe dei rapporti finanziari? Anche chiamata dei conti correnti è un grande archivio a disposizione del Fisco che contiene dei dati preziosi riguardanti i movimenti bancari e che già oggi contiene quelli degli anni 2001-2014.
Entro la fine di questo mese dovranno arrivare anche i dati del 2015 come conti correnti e carte di credito con codice fiscale e Iban, conti titoli, prodotti finanziari e assicurazioni, saldi di inizio anno e fine anno e le giacenze medie a cui si aggiungono informazioni “extra” come richieste di assegni per contanti, bonifici e le cassette di sicurezza con numero totale di accessi durante l’anno, le posizioni in oro e metalli preziosi con importo totale e il numero di operazioni effettuate. Come riporta Repubblica:
“A questa massa di informazioni, che riguardano le operazioni legate in qualche modo al conto corrente bancario, si aggiungeranno circa 100 milioni di operazioni “fuori conto”: richieste di assegni per contanti, bonifici, cambio valuta e cambio di assegni. Una sorta di tracciabilità assoluta che riguarderà anche i passaggi fisici di denaro e preziosi, dove spesso si annidano il riciclaggio e il “nero”: all’Anagrafe dei rapporti finanziari banche e operatori dovranno riversare la titolarità di cassette di sicurezza con il numero totale di accessi all’anno e le posizioni in oro e metalli preziosi con importo totale e numero di operazioni effettuate”.
Una visione a 360 gradi dei rapporti finanziari degli italiani che ha come obiettivo quello di recuperare risorse sottratte al Fisco, cercando di superare il record raggiunto lo scorso anno di 14,9 miliardi di euro, che finiranno per alimentare il tesoretto che serve a Renzi e Padoan per attuare il piano taglia tasse previsto per il 2017.
“Dal punto di vista delle politiche economiche: risorse fresche, un tesoretto, che potrà alimentare, alleggerendo il peso sul deficit, il piano taglia-tasse di Renzi per il 2017 che va dall’Ires al disinnesco degli aumenti dell’Iva. A finanziare la riduzione delle tasse a favore dei cittadini onesti saranno così gli evasori”.