ROMA (WSI) – Il 21 agosto prossimo è una data molto importante che segna l’inizio della globalizzazione in materia fiscale. Da questa data infatti le banche di 54 paesi, i cosiddetti early adopter, dovranno trasmettere alle rispettive amministrazioni fiscali i dati dei propri clienti stranieri e nel mese successivo si scambieranno tra loro tali dati sulle base di parametri standard definiti dall’Ocse in base alla direttiva 2014/107/UE.
Era il 1998 quando l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico si è data come obiettivo quello di combattere i paradisi fiscali e ora da settembre verrà fatto un passo avanti enorme verso la via della globalizzazione dei dati finanziari e la fine del segreto bancario.
L’ostacolo più grande è rappresentato però dagli Stati Uniti visto che manca reciprocità in questo senso: se gli altri paesi sono obbligati a trasmettere in Usa le informazioni relative ai cittadini americani, dal canto loro gli Usa non devono sottostare a tale obbligo finendo così per rimanere di fatto il più importante paradiso fiscale oggi esistente che riesce ad attirare capitali in Nevada, Virginia e altri Stati. Un ostacolo non da poco per realizzare la globalizzazione a livello finanziario.
L’Italia ha dato seguito a la direttiva Ue con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate datato 4 luglio scorso in cui sono fornite le istruzioni per le istituzioni finanziarie tenute alla comunicazione dei dati dei propri clienti nell’ambito dello scambio automatico transnazionale di informazioni in materia fiscale. La prima scadenza per l’invio della comunicazione annuale relativa all’anno 2016, è fissata il 21 agosto 2017 per gli operatori mentre il 18 settembre prossimo è il termine ultimo entro cui detti soggetti sono tenuti all’iscrizione in anagrafe tributaria nella sezione “REI FATCA/CRS” del Registro Elettronico degli Indirizzi (“REI”).