NEW YORK (WSI) – Prende sempre più piede l’idea della fatturazione elettronica come arma principale nella lotta all’evasione fiscale. L’idea e’ supportata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, che l’ha definita appunto come “l’unica soluzione”.
La strada tuttavia presenta degli ostacoli. Parlando dell’Italia, Orlandi, cita le “resistenze culturali” in materia di evasione fiscale. “Bisogna arrivarci con la partecipazione dei contribuenti, è un’operazione culturale, ma è l’unico modo di avere dati puliti”, ha detto la direttrice del Fisco specificando che “ci vogliono 2-3 anni, si tratta di un punto di arrivo. Tanto l’Europa ci porterà tutti lì entro il 2018”.
Questa scelta “ritornerebbe immediatamente”, specie in termini di contrasto alla evasione “perché il dato è immediatamente incrociato”, senza parlare poi della possibilità di avere una banca dati che “supporterebbe immediatamente la nostra azione preventiva”.
Per quanto riguarda invece il 730 precompilato, la Orlandi ha dichiarato che, nel primo anno di applicazione, l’Agenzia delle Entrate non comminerà sanzioni per ritardo lieve o lievi errori, puntualizzando che “però certo non posso dire se non li trasmetti non fa niente”.
Intanto, sembra che quest’anno le spese farmaceutiche non riusciranno a comparire “in automatico” nel 730 precompilato a causa di un problema con le farmacie. “Ci sono dei problemi tecnici, stiamo finendo di verificare”, ha spiegato la Orlandi aggiungendo che “le farmacie non hanno conservato parte degli scontrini. C’è una difficoltà oggettiva della categoria, la memoria è stata cancellata e le informazioni sono irrecuperabili”.