Una massiccia operazione di incentivo all’uso dei pagamenti elettronici e digitali, che renda meno conveniente l’uso del contante e faccia così emergere il nero. È Il “patto con i contribuenti” che Giuseppe Conte ha preannunciato ieri da New York, e che potrebbe approdare nella legge di bilancio.
L’obiettivo è quello di trovare risorse per una manovra 2020 assai complicata e in un orizzonte triennale, nelle ambizioni del premier e del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, a segnare passi avanti nella “modernizzazione” del sistema fiscale e nella lotta all’evasione per poter così “ridurre le tasse su famiglie e imprese”.
Per conseguire questo obiettivo gli incentivi per gli esercenti e la riduzione delle commissioni potrebbero non bastare.
“Di qui – come riporta il Messaggero – l’idea di attivare un meccanismo di contrasto di interessi, che renda conveniente per i contribuenti la rinuncia al contante. E la convenienza scatterebbe senz’altro se il ricorso agli strumenti elettronici diventasse la condizione per poter fruire delle attuali detrazioni Irpef, sulle spese mediche, universitarie e tutte le altre. Insomma, lo sconto fiscale del 19% spetterebbe solo a chi usa una carta elettronica per pagare il medico, la palestra dei figli, le spese funebri o quelle dell’università. Chi paga in contanti perderebbe il diritto alla detrazione”.
In pratica, si tratterebbe dello stesso meccanismo sperimentato con le agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e il risparmio energetico, oggi riconosciute solo se il pagamento avviene con bonifico bancario.
La proposta di Conte punta ad attaccare in maniera decisa il sistema fiscale di un Paese in cui il contante è ancora la prima opzione di pagamento per molte persone. Infatti, come dimostrato da una recente indagine della BCE, banconote e monete sono ancora usate dai consumatori italiani nell’85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni.
In un sistema del genere, il rischio è tuttavia quello di penalizzare le persone più anziane, più abitante all’uso del contante. Per superare questo, l‘esecutivo punta sul progetto di carta unica. Come ha spiegato qualche giorno fa il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa, l’attuale carta di identità elettronica dovrebbe assorbire nel medio periodo la tessera sanitaria, l’identità digitale, la patente e forse anche la tessera elettorale e il badge dei dipendenti pubblici.