ROMA (WSI) – Il fiscal drag arricchisce sempre più le casse dello Stato: a fine 2013 il “prelievo ingiustificato” sui redditi supererà i dieci miliardi di euro. E’ quanto emerge dal Rapporto Ires-Cgil sui ‘Salari e redditi tra inflazione, federalismo e fiscal drag’.
Nel periodo seguito all`ultimo intervento organico sulla struttura dell`Irpef (2007), si è accumulato “un maggior prelievo ingiustificato” che alla fine del 2012 ha quasi toccato gli otto miliardi e che a fine 2013 si collocherà oltre i dieci.
Fra il 2007 e il 2013, la combinazione fra inflazione e progressività dell`imposta risulta la prima causa di aumento del gettito Irpef, con ricadute annuali che in alcuni casi (2009 e 2010) hanno sfiorato i due miliardi e che nel 2013 finiranno per superarli.
“Il fiscal drag e l`evasione fiscale, concorrono – ha osservato l’Ires-Cgil – a definire le due facce di una stessa medaglia, quella dell’iniqua distribuzione del prelievo.
Da un lato, coloro che versano al fisco più del dovuto; dall’altro, chi paga meno (o nulla) per contribuire al finanziamento della spesa pubblica”. Secondo l’Ires-Cgil è, dunque, necessario annullare il fiscal drag attraverso “un meccanismo automatico di recupero basato sull`indicizzazione dei parametri dell`Irpef” e “rispettare l`impegno a compensare l`aumento dell`imposizione a livello territoriale con la riduzione di quella a livello centrale”. Infine anche il fiscal drag dovrebbe, a giudizio del sindacato, dovrebbe confluire nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale.