ROMA (WSI) – Accertamenti sugli immobili “in loco”, continuo ricorso alle banche dati, potenziamento sul territorio della lotta alle frodi, particolare attenzione nel ricorso agli accertamenti bancari. Questi alcuni degli indirizzi operativi che l’Agenzia delle entrate ha indicato ai suoi uffici territoriali per la lotta all’evasione fiscale nella circolare n. 16/E del 28 aprile 2016.
“L’evasione fiscale, grave problema per il Paese, toglie risorse importanti, altera la libera concorrenza e distorce le scelte economiche, creando inefficienze nel mercato e situazioni di non equità”.
Così inizia la circolare che rappresenta un vero e proprio vademecum agli uffici territoriali su come comportarsi in caso di controlli. L’Agenzia pone l’accento sul rapporto tra Fisco e contribuenti che deve essere sempre più centrale e caratterizzato da maggior dialogo, trasparenza e un approccio chiaro, semplice e privo di preconcetti che saranno fondamentali per far percepire la correttezza e la proporzionalità dell’azione di contrasto. Accantonata la caccia all’errore involontario, abbandonati i recuperi solo formali o per importi esigui che oltre a creare inefficienza danno una percezione errata dell’operato dell’Agenzia. La novità maggiore riguarda i controlli del Fisco e gli accertamenti sugli immobili in cui ruolo centrale è rivestito dal contraddittorio.
“Il confronto preventivo costituisce la modalità istruttoria più valida poiché consente al contribuente di fornire chiarimenti e documentazione utili a inquadrare in modo più realistico la fattispecie oggetto di stima e, nello stesso tempo, permette all’Amministrazione finanziaria di pervenire a valutazioni più trasparenti e sostenibili”.
Ma nella circolare l’Agenzia delle entrate incoraggia anche agli 007 del Fisco di effettuare le visite presso l’immobile o l’azienda da valutare ai fini del controllo, nonché sopralluoghi nella zona di ubicazione, in modo tale che venga acquisita una conoscenza diretta dello stato esteriore e delle caratteristiche del bene e intercettare così le corrette analogie e differenze con altri immobili o aziende presi a riferimento per la determinazione del prezzo di mercato.
“È possibile procedere anche all’accesso presso l’immobile (con le garanzie previste per gli accessi presso le abitazioni private) o l’azienda oggetto del controllo al fine di reperire ulteriori informazioni non ritraibili esclusivamente attraverso la documentazione o gli elementi in possesso dell’ufficio. Tale modalità istruttoria risulterà particolarmente utile nei casi di elevato scostamento tra il valore dichiarato e quello stimato”.
Inoltre sempre all’insegna della trasparenza, l’Agenzia per la prima volta raccomanda di allegare l’immagine dell’immobile accertato all’avviso di rettifica consegnato al contribuente, a supporto della motivazione che ha spinto la rivalutazione del bene da parte del Fisco. Il tutto al fine di rendere più chiaro il dialogo tra Agenzia e contribuenti in sede di controlli. I controlli sui conti correnti, gli accertamenti bancari, inoltre secondo l’Agenzia devono essere sempre sottoposti all’autorizzazione preventiva della Direzione regionale delle Entrate.
“Il ricorso alle indagini finanziarie va effettuato solo a valle di un’attenta analisi del rischio dalla quale possano emergere significative anomalie dichiarative e quando è già in corso un’attività istruttoria d’ufficio e deve essere appropriato e finalizzato ad attuare ricostruzioni credibili e realistiche”.