ROMA (WSI) – Gli aumenti Ires-Irap vanificano il taglio del cuneo fiscale previsto nella legge di stabilità. Lo sostiene la Confcommercio, secondo cui il beneficio “viene completamente azzerato per i maggiori versamenti che vengono richiesti in questa fine di 2013 che, di fatto, garantirebbero allo Stato introiti di importo complessivo superiore alla dimensione stessa della riduzione del cuneo fiscale promessa”.
L’associazione ricorda che di fronte ai mancati incassi delle coperture per l’abolizione della prima rata dell’ IMU (600 milioni di gettito dalla cosiddetta ‘sanatoria giochi’ e 925 milioni di maggiori introiti Iva associati allo sblocco dei pagamenti della P.A.), “si prevede ora una maggiorazione ulteriore di 1,5 punti che, aggiungendosi a quella già imposta col D.L. 76/2013, innalza la percentuale di acconto su IRES e IRAP per le società di capitali fino al 102,5% , mentre per le società di persone l’acconto IRAP rimane al 100% (dal 99% del 2012)”.
“Il gettito aggiuntivo stimato di queste nuove maggiorazioni è pari a 667,5 milioni di euro. Aggiungendosi agli incrementi già decisi, i maggiori introiti per il bilancio pubblico ammonterebbero, nel 2013, a oltre 1,1 miliardi di euro, cifra appunto, superiore, al beneficio per le imprese derivante dalla riduzione del cuneo fiscale”, conclude la Confcommercio. (TMNEWS)