La mancata apertura di una procedura d’infrazione da parte della Ue per debito eccessivo sull’Italia dimostra che il governo resta impegnato a rispettare le politiche di bilancio Ue ma le tensioni con Bruxelles sono destinate a riemergere a causa delle incertezze sulle politiche di bilancio per il 2020.
Lo dice Fitch in un report sottolineando che,
“nonostante la retorica ostile di alcuni politici italiani nei confronti delle norme Ue sul patto di stabilità e crescita, il governo è prudente rispetto a un completo disimpegno dai processi Ue che potrebbero portare ad una instabilità dei mercati finanziari”.
L’agenzia di rating evidenzia che “la natura di qualunque aggiustamento fiscale da mettere in atto nel 2020 rimane poco chiara ed è probabile che le tensioni con la Commissione europea tornino a galla”.
“L’ambiente politico in Italia non favorisce aumenti delle tasse, tagli alla spesa o riforme strutturali” con i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio che “stanno rispettivamente focalizzando l’agenda politica su tagli fiscali e maggiori spese sociali”.
Il 3 luglio la Commissione ha fatto sapere che la procedura di infrazione non è al momento necessaria, visto che il Governo ha annunciato una serie di misure per ridurre il deficit nel 2019 e si è impegnato a mettere in atto nel 2020 aggiustamenti fiscali strutturali in linea con il patto di stabilita’ e crescita.
L’agenzia di rating ha poi aggiunto che il sentiment sul mercato obbligazionario è migliorato dopo l’annuncio dello stop alla procedura d’infrazione ma questo riflette anche le aspettative del mercato che i tassi di riferimento rimarranno bassi a lungo e che la Bce riaprirà il QE.
Non si è fatta attendere a lungo la risposta del governo. “Fitch può dire quello che vuole, le riforme strutturali ci sono” ha detto il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, replicando oggi a chi gli chiedeva un commento sulla possibile revisione del giudizio sull’Italia da parte dell’agenzia di rating.
‘C’è un piano di azione di riforma approvato insieme al Def’, ha aggiunto a margine dell’Italy-China financial forum 2019. ‘La Legge di bilancio va sempre a controllo del debito sovrano’, ha concluso.