Per ora il downgrade sul debito sovrano, con tutte le conseguenze negative per imprese e famiglie, è evitato. Il giorno dopo l’apertura della crisi di governo, l’agenzia internazionale di rating Fitch ha confermato la ‘pagella’ dell’Italia, assegnandole il grado di ‘BBB, due gradini al di sopra del “junk”. Anche l’outlook viene confermato “negativo”. Sul giudizio pesa “l’alto livello del debito pubblico”, una crescita debole e “la crescente incertezza” legata all’attuale dinamica politica.
L’editoriale/Patrimoniale! Attenti al governo tecnico
“Gli sviluppi politici di questa settimana rafforzano la nostra valutazione” fatta precedentemente, secondo la quale “il governo non avrebbe potuto compiere un mandato completo” con il “rischio crescente di elezioni anticipate a partire dalla seconda metà di quest’anno” hanno scritto gli analisti in una nota, lasciando così intendere che il giudizio attuale già scontava la possibilità che il Governo non sarebbe durato per tutta la legislatura.
Nel caso di nuove elezioni – osserva Fitch – il futuro governo dovrebbe attenersi alle regole di bilancio europee al fine di evitare rischi al ribasso per il Paese, già alle prese con una crescita al palo. L’agenzia infatti stima un Pil in aumento quest’anno dello 0,1%, mentre per il 2020 è previsto al +0,5%. In aumento inoltre il debito pubblico che passerà, in base alle stime, dal 132,2% del 2018 al 134,7% nel 2021.
Ora si attendono le valutazione delle due altre grandi agenzie di rating, Moody’s e Standard and Poor’s, che arriveranno a inizio settembre e a fine ottobre.