Un altro flash crash sui mercati valutari che colpisce la sterlina. Negli ultimi due anni, da quando il Regno Unito ha votato a favore della Brexit nel referendum del 23 giugno 2016, la divisa britannica ha avuto una bella dose di oscillazioni al ribasso consistenti e repentine, scivolando a quota 1,3905 sul dollaro dopo aver toccato il massimo di giornata in area $1,3995.
Nonostante siano dunque abituati a sbalzi improvvisi dei prezzi, gli investitori sono rimasti interdetti da quanto successo alle 13 italiane, le 12 ora locale, sul Forex. La sterlina inglese ha perso 64 lunghezze (pips) rispetto alla controparte americana, sfiorando a un certo punto anche i minimi di seduta a 1,390 dollari.
Gran parte dei cali della sterlina è stata comunque recuperata in uno dei mercati valutari più liquidi. Al momento la divisa si assesta in area 1,3944 dollari. C’è sicuramente tensione per il discorso che il prossimo venerdì terrà la premier Theresa May in un momento di assoluta confusione in seno al governo e di grande incertezza per gli accordi che verranno presi con l’Unione Europea, ma cali di questa entità e rapidità rimangono tuttora inspiegabili.