Negli ultimi giorni al centro di tensioni nella maggioranza di governo, la diatriba sulla flat tax, misura fortemente voluta dalla Lega, sembra essere avviata ad una soluzione. M5S e Lega pare infatti abbiano trovato un accordo. A confermare il raggiungimento di un compromesso, ci ha pensato ieri Luigi Di Maio, che in una nota ha dichiarato:
“La flat tax ci sarà nel Def, con il coefficiente familiare come avevamo chiesto, affinché della riduzione non ne possa beneficiare chi è più ricco, ma le famiglie che ne hanno realmente bisogno, come chiediamo da giorni”. “In questo senso – ha aggiunto – esprimiamo grande soddisfazione”.
Ulteriori dettagli sono arrivati dal vicepremier Matteo Salvini:
“La stiamo studiando fino a un reddito familiare di 50mila euro – ha spiegato ospite di “Quarta repubblica”, aggiungendo: “Se sei sotto una certa soglia paghi il 15% di tasse, uguale per tutti. La sperimentazione dall’anno prossimo”.
Si avvicinano dunque le posizioni di Salvini e Di Maio, che sembravano distanti fino a pochi giorni fa e la tassa piatta sembra destinata a trovare posto nel Def, sfidando resistenze del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Su come realizzarla, però, prosegue la lite tra M5s e Lega. Salvini propone un “primo mattone” di tassa piatta al 15% per famiglie con reddito fino a 50mila euro e per lavoratori dipendenti, mentre Di Maio, come già detto punta all’attuazione attraverso, “il coefficiente familiare”.
In ogni caso la partita del Def si giocherà in un vertice in programma a Palazzo Chigi alle 14:30, a due ore dalla convocazione del Consiglio dei ministri che dovrà dare il via libera al Documento di economia e finanza. Il passaggio è delicato perché il governo gialloverde dovrà abbassare le stime di crescita e certificare la stagnazione.