(9Colonne) – Torino, 2 mar – L’industria torinese registra solo il 2,7% di contratti a termine, un dato inferiore (-18%) rispetto all’omologo 3,3% nazionale, ed anche nel corso del 2005 la prevalenza dei contratti di lavoro sottoscritti è stata a tempo indeterminato (51%). Lo ha sottolineato Alberto Tazzetti, presidente degli industriali torinesi, ha commentato i principali risultati dell’indagine su lavoro e flessibilità nel capoluogo piemontese. Tazzetti ha osservato che “per l’intera economia la flessibilità pesa in Italia per il 12% circa, un valore in linea con quello degli altri Paesi europei a conferma che il fenomeno ha dimensioni equilibrate che non giustificano talune drammatizzazioni del problema, anche perché a beneficiarne maggiormente sono comparti come il commercio , l’agricoltura, l’edilizia”. Il limitato utilizzo delle forme contrattuali a termine si spiega poi – ha aggiunto – anche in ragione della preferenza da parte degli imprenditori delle forme esterne di flessibilità, in particolare dei contratti di somministrazione (ex interinali) per far fronte ai picchi di produzione”.