I governi dovrebbero prendere in considerazione l’idea di offrire proprie criptovalute per evitare che i sistemi diventino paradisi per truffatori e riciclatori di denaro. Il suggerimento arriva da Christine Lagarde, responsabile del Fondo Monetario Internazionale parlando dal Singapore Fintech Festival.
Il numero uno dell’istituto di Washington ha confermato che l’FMI sta compiendo una ricerca sui pro e i contro di una criptovaluta emessa da una banca centrale. Da qui il suggerimento della Lagarde alle banche centrali che dovrebbero così valutare il lancio di una valuta digitale.
“Il vantaggio è chiaro. Il pagamento sarebbe immediato, sicuro, economico e potenzialmente semi-anonimo. E le banche centrali manterrebbero una posizione sicura nei pagamenti. Inoltre, offrirebbero condizioni di concorrenza più omogenee e una piattaforma per l’innovazione.
La proposta del Fondo monetario internazionale verrà probabilmente salutata con cautela da molti operatori di valuta digitale che credono che una delle principali attrazioni della loro tecnologia sia proprio il fatto che la criptovaluta è estranea al sistema bancario tradizionale. Il coinvolgimento di una banca centrale potrebbe anche essere visto come un’imponente regolamentazione pesante che rallenterebbe le transazioni e aumenterebbe i costi. Al contrario però le aziende che desiderano utilizzare la tecnologia di blockchain accoglieranno con favore l’approvazione del FMI e il coinvolgimento delle banche centrali nel preservare l’integrità dei nuovi sistemi finanziari.
Soffia un nuovo vento, quello della digitalizzazione. In questo nuovo mondo ci incontriamo ovunque, in qualsiasi momento. La piazza della città è tornata – praticamente, sui nostri smartphone. Scambiamo informazioni, servizi, persino emoji, istantaneamente … peer to peer, da persona a persona. Passiamo attraverso un mondo di informazioni, in cui i dati rappresentano il” nuovo oro “, nonostante le crescenti preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza informatica.
“Un mondo in cui i millennial stanno reinventando il modo in cui funziona la nostra economia, il telefono in mano. E questa è la chiave; il denaro stesso sta cambiando. Ci aspettiamo che diventi più pratico e user friendly, forse anche meno serio. Ci aspettiamo che sia integrato con i social media, prontamente disponibili per l’utilizzo online e da persona a persona, inclusi i micropagamenti. E, naturalmente, ci aspettiamo che sia economico e sicuro, protetto contro i criminali e gli sguardi indiscreti”.