Sydney – È una crisi globale, che colpisce tutti indiscriminatamente, paesi industrializzati ed emergenti. Ma ci sono sicuramente delle differenze importanti tra i due. L’Asia-Pacifico e i vari mercati ad alti tassi di crescita hanno infatti le armi adatte a contrastare questo periodo di difficoltà globale. Costo del prestito in calo e capacità di aumentare la spesa garantiscono che continueranno ancora a lungo a guidare la crescita globale.
“La maggior parte delle economie asiatiche hanno la possibilità di mettere in atto delle risposte efficaci (contro la crisi)”, ha detto Anoop Singh, direttore Asia-Pacifico del Fondo Monetario Internazionale. “Hanno dimostrato di essere resistenti, e di poter affrontare il periodo di turbolenza che ha colpito i mercati globali, contribuendo alla crescita mondiale”, ha continuato, non escludendo comunque il rischio contagio.
Infatti, nonostante siano considerati il motore chiave della crescita globale, questi mercati emergenti, tra cui anche la Cina, continuano a registrare un calo delle esportazioni e un deterioramento della bilancia commerciale. “Fattore positivo”, conferma Singh, opportunità per questi paesi per concentrarsi sempre più nello sviluppo della domanda interna.
Appena la scorsa settimana il Fondo Monetario Internazionale aveva ridotto le stime di crescita 2012 per questi mercati al 7,3%, rispetto all’8% atteso a settembre. Nello specifico, i due grandi mercati: Cina (8,2%) e India (7%). Crescita globale rivista dal 4% al 3,3%.