NEW YORK (WSI) – La crisi di governo sembra essere stata (per ora) archiviata, e l’esecutivo Letta va avanti. Ma l’Italia rimane osservata speciale, insieme alle sue banche che, come ha dichiarato il Fondo Monetario Internazionale, rischiano perdite molto più ingenti rispetto alle colleghe spagnole e portoghesi.
Ma non è solo il sistema finanziario a preoccupare Washington. Il pasticcio Imu non convince affatto l’istituto. A tal proposito si esprime Michael Keen, numero uno della divisione di affari fiscali del Fondo:
“L’eventuale abolizione dell’Imu dovrà essere compensata da altre entrate o tagli della spesa”, ha detto Keen, presentando i risultati del Fiscal Monitor 2013, documento che fa il punto della situazione sulle politiche economiche varate nelle economie che aderiscono all’Fmi. “Molti Paesi considerano la tassa sulla proprietà attraente ed anche l’Fmi la raccomanda”, ha aggiunto, sottolineando che l’imposta presenta un profilo più compatibile con la crescita ed è equa, in quanto “potenzialmente più progressiva”.
“Siamo sempre stati a favore delle tasse sulla proprietà e soprattutto sulla prima casa – ha precisato l’economista – e se venisse cancellata in Italia dovrebbe venire compensata”. Keen ha anche detto che è importante allargare la base d’imposizione sull’Iva e “assicurarne il rispetto”. Una volta introdotto l’aumento dell’Iva è fondamentale, ha osservato, “evitare fallimenti nell’applicarla”.
Non è certo la prima volta che gli organismi internazionali si accaniscono contro la cancellazione dell’Imu. Tra le ultime dichiarazioni, quella rilasciata lo scorso 17 settembre da Olli Rehn, che ha affermato che l’Italia è stata irresponsabile a cancellare l’Imu.
Pubblicato intanto il bollettino della Bce. “La frammentazione dei mercati finanziari dell’area euro si è di recente ridotta anche grazie ai “miglioramenti riscontrabili soprattutto in Spagna e Italia”, è scritto nel rapporto mensile dell’istituto guidato da Mario Draghi.
La Bce esorta i paesi dell’area euro a “non vanificare gli sforzi già compiuti” sul risanamento dei conti pubblici. “I documenti programmatici di bilancio che i paesi si accingono a presentare per la prima volta ai sensi dei regolamenti del ‘two-pack’ devono contenere misure di respiro sufficientemente ampio per la realizzazione degli obiettivi di bilancio definiti per il 2014”.
“Inoltre – si legge – i governi devono intensificare decisamente gli sforzi nell’attuazione delle riforme strutturali necessarie nei mercati del lavoro e dei beni e servizi”. L’istituto rassicura sul fatto che i tassi di interesse rimarranno bassi a lungo e sottolinea che “la crescita del Pil in termini reali è stata positiva nel secondo trimestre, dopo sei trimestri con il segno negativo, e gli indicatori del clima di fiducia fino a settembre confermano le attese di un graduale miglioramento dell’attività economica a partire da bassi livelli”.
LEGGI ANCHE