Anche il Fondo Monetario Internazionale si fa illudere dalle promesse di Trump e a migliorare non sono soltanto le condizioni in America ma anche in Europa e Giappone.
La crescita dell’economia mondiale è al punto di svolta e i risultati registrati nel secondo semestre del 2016 sono in linea generale da ritenere buoni. Lo ha detto Christine Lagarde, numero uno dell’Fmi, secondo la quale l’organizzazione è incoraggiata dall’attività migliore delle aspettative nel Regno Unito, in Eurozona e in Giappone.
Lagarde ha detto che un cambiamento delle politiche fiscali ed economiche negli Stati Uniti potrebbe infatti creare effetti importanti in Usa e anche a cascata sugli altri paesi. Il maxi piano di stimolo fiscale promesso dall’amministrazione Trump è un motivo per essere più ottimisti sull’outlook delle economie industrializzate, secondo Lagarde.
L’Fmi scommette in una ripresa della crescita globale con una variazione positiva del Pil del +3,4% nel 2017 e del +3,6% l’anno prossimo. Nel 2016 l’espansione dell’attività era stata del 3,1%.
Secondo l’Fmi le grandi potenze del mondo del G-20 dovrebbe cooperare per alimentare i benefici derivanti dall’integrazione economica, promuovere il libero commercio ed evitare il protezionismo. I paesi del blocco, se vogliono alimentare la crescita, devono varare riforme strutturali e stimolare la domanda interna a breve termine