L’Italia resta vulnerabile alla volatilità di mercato nonostante la politica monetaria della Bce. È quanto si legge nell’ External Report del Fondo monetario internazionale publicato ieri, nel quale si sottolinea che tale vulnerabilità è legata a due fattori: le “notevoli” esigenze di rifinanziamento sia a livello sovrano sia del settore bancario e le condizioni di credito potenzialmente stringenti derivanti da un livello di Npl nel settore bancario “ancora alto”. Questo nonostante, dati recenti abbiano messo in evidenza un calo delle sofferenze bancarie.
Nel rapporto, il Fondo sostiene anche che il consolidamento fiscale in Italia deve essere “credibile, inclusivo e a favore della crescita, al fine di mantenere la fiducia degli investitori e ridurre le vulnerabilità esterne”.
Non solo. Sulla strada delle riforme, l’istituto di Washington suggerisce a Roma di adottare delle “riforme per allineare i salari alla produttività” e “rafforzare i bilanci delle banche per sprigionare il potenziale degli investimenti”.
Serve poi “allentare gli impedimenti al credito e agli investimenti, e allo stesso tempo vanno aumentati i risparmi e la competitività, rafforzando i conti pubblicie aumentando gli investimenti nel capitale umano”