Nulla da fare. Il Vecchio Continente non potrà schivare la recessione. Destino che appare inevitabile per almeno metà dei paesi. A ribadirlo è stata la presidente del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva, in una conferenza stampa a Berlino col cancelliere tedesco Olaf Scholz e i presidenti di principali istituti economici internazionali.
“La metà dell’Unione Europea l’anno prossimo sarà in recessione” ha detto il numero uno dell’istituto di Washington, che ha spiegato come i primi segnali della caduta del Pil saranno visibili già nel quarto trimestre dell’anno in corso. L’Europa sarà in “buona compagnia”. Stessa sorte è prevista per un terzo delle economie mondiali.
Non è la prima volta che il Fondo Monetaria mette in luce il rischio recessione per l’Europa (Italia compresa). A fine ottobre, con la diffusione dell’outlook di un titolo quanto mai emblematico “La nebbia della guerra offusca l’outlook europeo”, il Fondo Monetario Internazionale aveva anticipato una recessione tecnica per Germania e Italia, che secondo le stime dell’istituto di Washington registreranno “tre trimestri consecutivi di crescita negativa dal terzo trimestre del 2022”. In particolare, per l’Italia il Fondo si aspetta una crescita del 3,2% quest’anno ma una contrazione dello 0,2% nel 2023, sebbene seguita da un rimbalzo dell’1,3% nell’anno successivo, nel 2024.