“La regola che io proponevo era di congelare la spesa pubblica. Se avessimo iniziato nel 2017 nel 2019 ci saremmo riusciti, ma siccome non abbiamo cominciato nel 2017 adesso ho rifatto i calcoli e più o meno si arriva al pareggio di bilancio nel 2021. Forse ci si può arrivare prima facendo un po’ più di tagli. Non è impossibile, non è un orizzonte infinito, si può fare”.
E’ quanto ha dichiarato Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, ospite questa mattina alla trasmissione Agorà, che sui tentativi fatti durante il suo mandato come commissario della spending review, ha puntualizzato:
“Qualcosa si è fatto, ma quando si cerca di tagliare c’è sempre una lobby che interviene. I conti pubblici dell’Italia sono stati stabilizzati, ma bisogna ridurre il debito”.
Per raggiungere quest’ultimo obiettivo, Cottarelli suggerisce tagli mirati, lotta all’evasione e piú velocità anche dove qualcosa è già stato fatto. Due giorni fa, in occasione di una lezione all’Universitá Cá Foscari di Venezia, ha detto:
“Quando si fanno dei tagli, devono essere mirati, così come è vero che non tutte le spese di investimento sono buone. Un’altra questione importante è quella dell’evasione, su cui si sono fatti progressi, con un recupero passato dai sette miliardi di dieci anni fa ai diciassette dello scorso anno, ma resta uno dei più grossi problemi irrisolti dell’Italia”.
Cottarelli, che crede possibile arrivare al pareggio di bilancio nel giro di 4-5 anni e a un rapporto fra debito e pil al 60% entro 30 anni, ha poi sottolineato come
“qualcosa sia stato fatto, in particolare sulla riforma degli acquisti di beni e servizi, su alcune riforme della Pubblica Amministrazione o sulle nuove norme sui cosiddetti ‘furbetti del cartellino’, anche se ritengo che si possa andare più veloci”.