NEW YORK (WSI) – Il Fondo Monetario Internazionale smentisce di aver mai raccomandato una patrimoniale del 10% sui conti bancari degli europei più ricchi per abbattere il debito. Si tratta comunque di una soluzione presa in considerazione che secondo il Fondo va messa a confronto con le altre soluzioni e che va considerata un’alternativa all’austerity fatta di aumento delle tasse e riduzione delle spese.
Gli economisti che hanno scritto il rapporto controverso ribadiscono che la proposta rimane solo sul piano teorico. Allo stesso tempo viene definita una soluzione efficiente al problema del debito. Per un gruppo di 15 paesi europei porterebbe il rapporto tra debito e Pil su livelli accettabili, paragonabili a quelli pre crisi.
L’idea choc del Fondo viene enunciata in uno dei capitoli del report semestrale “Monitor delle finanze pubbliche” preparato dagli economisti dell’organizzazione di Washington. Quello proposto – riportato lunedì scorso da da Wall Street Italia, i primi nel nostro paese – sarebbe un provvedimento suicida, in quanto scatenerebbe una fuga di capitali dalle banche europee.
Impossibile poi non pensare che le autorità, in particolare in Germania, non ci abbiano già pensato e non ne abbiano discusso a porte chiuse.
“Il deterioramento delle finanze pubbliche in tanti Paesi ha riacceso l’interesse per una patrimoniale come soluzione una tantum per aumentare la sostenibilità del debito“.
“Se la tassa è implementata con accuratezza e una tantum – si legge nel box – non dovrebbe distorcere il comportamento dei cittadini e potrebbe essere considerata anche equa“.
Il FMI cita economisti estimatori del prelievo forzoso, come Pigou, Ricardo, Schumpete e anche Keynes, almeno finché non ha cambiato idea sulla questione. Le condizioni per un successo della misura ci sono, ma c’è bisogno di mettere il prelievo del 10% a confronto con le alternative a disposizione, come la rinegoziazione del debito pubblico o la riduzione dello stesso tramite l’inflazione (queste però sono forme di patrimoniale imposte agli obbligazionisti che pesano anche sui non residenti).