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Fmi riduce stime Pil, ‘Bce tagli i tassi’

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New York – Il Fondo monetario mette in guardia da un “nuovo indebolimento” della crescita globale, mentre le tensioni dei mercati sui paesi periferici dell’area euro “sono risalite vicine ai picchi di fine 2011”. L’istituzione ha limato le previsioni sulla crescita mondiale al più 3,5 per cento sul 2012 e al più 3,9 per cento nel 2013: rispettivamente 0,1 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto a tre mesi fa.

L’istituto lancia un appello accorato alla Banca centrale europea, invitandola a tagliare ancora i tassi di interesse ma non solo: anche a adottare una linea più aggressiva sulle misure straordinarie anti crisi, tra cui riattivando gli acquisti diretti calmieranti di titoli di Stato , del suo programma “Smp”.

Inoltre la Bce potrebbe effettuare una nuova operazione di maxi rifinanziamenti agevolato di lungo termine a favore delle banche (Ltro), dice l’istituzione di Washington nell’aggiornamento alla sua relazione sull’economia globale, il World Economic Outlook.

E se le due misure sopra citate sono state già oggetto di acceso dibattito in seno alla Bce, tanto che gli acquisti calmieranti di bond del Smp (Securities Markets Program) sono stati sospesi da mesi, il Fmi rincara la dose suggerendo la possibilità che l’istituzione di Francoforte introduca “un programma di acquisti di titoli in stile QE”, in riferimento alle operazioni di Quantitative Easing effettuate da Federale Reserve americana e Banca d’Inghilterra.

Si tratta di acquisti di titoli di Stato finanziati mediante l’emissione di nuova moneta. Una ipotesi che non solo la Bce ha sempre escluso, ma che appare espressamente vietata dai trattati europei e che suscita forti contrarietà da parte della Germania e della Bundestbank.

ITALIA: OUTLOOK CONFERMATO, -1,9% IN 2012

L’Italia quest’anno registrerà una caduta del Pil pari al -1,9% che si attenuerà nel 2013 scendendo dello 0,3%. E’ la stima del Fondo monetario internazionale (Fmi) che, nel suo ultimo aggiornamento del World Economic Outlook ha confermato le previsioni per il Paese mentre le ha modificate, prevalentemente al ribasso, per gli altri principali Paesi della zona euro che nello stesso periodo, nel suo insieme, registrerà rispettivamente un calo dello 0,3% e un incremento dello 0,7%.

Le previsioni, scrivono gli economisti di Washington nel rapporto, si basano sull’ipotesi che le tensioni nella periferia dell’area euro si attenuino gradualmente dai livelli toccati in giugno grazie all’applicazione delle decisioni assunte dai capi di Stato e di governo Ue nel Consiglio di giugno.

ITALIA: CONTI IN PAREGGIO IN 2013. MA SALE DEBITO

L’Italia riuscirà a riportare i conti in nero nel 2013, mettendo a segno un piccolo attivo strutturale di bilancio, pari allo 0,7% del Pil, che tuttavia non sarà ancora sufficiente a imprimere una traiettoria discendente al rapporto debito/Pil (che salirà dal 125,8% al 126,4%), gravato dalla recessione in corso e dal consistente contributo di Roma al fondo salva-stati.

Lo storico risultato per i conti pubblici tricolori è previsto dagli economisti del Fondo Monetario Internazionale, che nell’ultimo aggiornamento del rapporto “Fiscal Monitor” descrivono un risultato migliore rispetto all’area euro. Lo 0,7% di attivo strutturale italiano (che non depurato dagli effetti del ciclo economico si tradurrebbe in un passivo dell’1,5%), si confronta infatti con un “rosso” dello 0,5% del Pil previsto per quest’anno, mentre i Paesi della moneta unica, presi nel loro complesso, il rapporto migliorerà in maniera più contenuta da un deficit del 2% a uno dell’1,4%.

“Il deficit generale e quello depurato dagli effetti del ciclo per il 2012-13 – si legge nel rapporto Fmi – continua a essere largamente in linea con le previsioni. E le correzioni di bilancio dei prossimi due anni consentiranno alle autorità di governo di conseguire un piccolo attivo strutturale nel 2013 (a fronte di un obiettivo di un bilancio strutturale in pareggio)”.

Va notato, ed è un dettaglio importante, che il saldo strutturale di bilancio è equivalente al saldo depurato dagli effetti del ciclo sottraendo anche le misure una-tantum. Misure queste ultime che non sono incluse nelle proiezioni del Fondo e che rendono i due aggregati equivalenti.

Il Fondo Monetario, nel suo giudizio, dà anche conto di come proprio il pareggio strutturale dei conti italiani sia contemplato dal disegno di legge costituzionale che introduce il principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale. E sottolinea come il Governo stia pensando a usare il meccanismo della spending review, la revisione delle voci di spesa pubblica, per identificare nuove fonti di risparmio per i conti pubblici italiani: già in una prima fase, approvata questo mese, sono stati approvati tagli di spesa per riequilibrare il precedente pacchetto di misure di risanamento allontanando ulteriori aumenti dell’imposizione fiscale.

AREA EURO: OUTLOOK CONFERMATO A -0,3% IN 2012. USA: TAGLIO STIME

Sull’area euro come insieme, ora il Fmi prevede un meno 0,3 per cento del Pil quest’anno, in linea con la stima di tre mesi fa, e un più 0,7 per cento nel 2013, dopo un taglio di 0,2 punti.

Sugli Usa ha ridotto di 0,1 punti la previsione su entrambi gli anni: più 2 per cento nel 2012 e più 2,3 per cento nel 2013.

Sull’Italia ha confermato l’attesa di un meno 1,9 per cento quest’anno e un meno 0,3 per cento il prossimo, tra le performance peggiori dei paesi elencati. Non va meglio all’altra grande economia periferica dell’area euro sotto tensione: la Spagna che segnerà un meno 1,5 per cento del Pil nel 2012 e un ulteriore meno 0,7 per cento il prossimo, in questo caso con un consistente taglio di 0,7 punti dalle stime precedenti.

SPAGNA: BANCHE FONTE DI PREOCCUPAZIONE

In Europa la situazione delle banche spagnole è motivo di preoccupazione: “le misure per stabilizzare il sistema bancario spagnolo non hanno ancora ristabilito la fiducia dei mercati” azionari, che hanno subito forti cali. I passi annunciati vanno nella giusta direzione, ma “servono ulteriori passi per cementare i progressi” anche attraverso una tempestiva applicazione di quanto deciso.

E’ quanto si legge nell’aggiornamento del Global Financial Stability Report, il rapporto pubblicato periodicamente dal Fondo monetario internazionale. Il testo era stato diffuso ad aprile durante le riunioni primaverili dell’Istituto a Washington.

Inoltre, nonostante la liquidità garantita dalle operazioni di rifinanziamento della Banca centrale europea, “le condizioni del credito di molte banche e società della periferia dell’Eurozona si sono deteriorate”, l’emissione di bond è “calata in modo precipitoso” e la domanda rimane bassa anche con interessi più alti. “Le banche italiane e spagnole devono essere ricapitalizzate senza attingere ai fondi statali”.

CAPO ECONOMISTA BLANCHARD: UE ASSICURI TASSI RAGIONEVOLI A ITALIA E SPAGNA

Sull’economia mondiale e sulla crisi dei debito nell’area euro “il rischio maggiore è ovvio: che peggiori il circolo vizioso su Spagna o Italia e che uno dei due paesi perda l’accesso ai mercati. Questo potrebbe concretamente far deragliare la crescita mondiale”. Lo ha affermato il capo economista del Fondo monetario internaizionale, Olivier Blanchard, presentando l’aggiornamento del World Economic Outlook a Washington.

“Italia e Spagna hanno avviato azioni importanti che vanno nella giusta direzione” su risanamento dei conti e riforme economiche, “ma possono riuscire solo se hanno tassi ragionevoli” sul rifinanziamento dei loro debiti pubblici, ha continuato Blanchard – Questo implica la volontà di stabilizzare le condizioni finanziarie” da parte degli altri paesi dell’area euro e delle autorità europee.

(in fase di scrittura)