Il confronto tra i fondi attivi e i loro benchmark passivi ha visto i primi soccombere nel 2016. L’analisi è stata condotta, per il quarto anno consevutivo, da Lyxor AM e ha coinvolto 3.871 fondi attivi domiciliati in Europa per 1.300 miliardi di euro di masse in gestione.
Da questa nuova edizione dello studio, condotto ogni quattro anni e che compara i fondi attivi con i relativi benchmark su un arco temporale di 10 anni è emerso che il 28% dei fondi attivi in Europa ha sovraperformato i rispettivi benchmark, un netto calo rispetto al 2015, quando il 47% dei gestori attivi analizzati aveva superato il proprio indice di riferimento.
I gestori attivi che sono riusciti a battere il benchmark sono quelli che nell’asset allocation hanno sovraponderato il fattore di rischio “value” (bassa valutazione).
La ragione della prevalenza dei benchmark è da ricercarsi nel contesto di mercato privo di tendenze ben definite, dominato da frequenti rotazioni di stile da un fattore all’altro e, con un’assenza generale di fattori salienti.
“Tenuto conto dell’attuale contesto di mercato, influenzato più dalla politica che dall’economia, nel 2016 i gestori attivi hanno faticato a generare performance e individuare le inversioni di tendenza”, ha dichiarato Marlene Hassine, head of ETF Research di Lyxor, che ha poi aggiunto: “Le incertezze politiche ancora molto presenti nel 2017, in particolare in Europa, continueranno senz’altro a essere un ostacolo per i gestori attivi nel corso dell’anno”.
Smart beta, il divario è ancora più netto
Lo studio ha inoltre confrontato le performance dei fondi a gestione attiva in Europa con gli indici Smart beta costruiti secondo regole diverse dalla capitalizzazione di mercato. In questo caso, solo il 13% dei fondi ha superato il relativo indice. In base a tali conclusioni, l’approccio Smart beta si dimostra un pilastro essenziale per il portafoglio degli investitori.
Un nuovo modello quantitativo per individuare i fattori più promettenti
Per aiutare gli investitori (come ad esempio fund selector e fondi di fondi) a ottimizzare la costruzione dei loro portafogli, Lyxor ETF Research ha messo a punto un modello quantitativo per consentire un’allocazione dinamica dei fattori. Il processo di selezione dei fondi di Lyxor integra questo modello nell’analisi della ponderazione dei fattori dei fondi, permettendo un approccio ottimizzato al portafoglio.
Nicolas Moussavi, head of mutual fund research di Lyxor, ha affermato:”Questo strumento permette di individuare rapidamente il posizionamento di un fondo e di classificarlo in funzione dei suoi orientamenti di stile. Esso fornisce una prima chiave di lettura per la comprensione dello stile e della filosofia di gestione, consentendo successivamente di approfondire con il gestore alcuni aspetti rilevati in questa prima fase di analisi.
L’approccio basato sui fattori risulta quindi complementare a un approccio qualitativo più tradizionale e offre una qualità di analisi e un livello di comprensione dei fondi sempre più elevato. Anche il team di selezione dei fondi di Lyxor, uno dei più importanti in Europa, con 25 analisti dedicati, svolge un ruolo fondamentale nel proprio modello “architetto-gestore”. Gli analisti selezionano i fondi più in linea con le esigenze dei clienti e forniscono consulenza ai gestori partner sulla loro allocazione basata sui fattori”.