Investimenti

Fondi comuni: gli italiani continuano a puntare sugli obbligazionari, male gli azionari

Il bilancio trimestrale dell’industria del risparmio gestito in Italia continua a essere negativo. Nel secondo trimestre del 2024, la raccolta netta ha registrato deflussi per 7,05 miliardi di euro, anche se il patrimonio gestito rimane pressoché stabile a 2.374 miliardi di euro.

Così emerge dai dati definitivi della Mappa Trimestrale di Assogestioni per il secondo trimestre, illustrati da Alessandro Rota, direttore dell’ufficio studi dell’Associazione, secondo cui le principali criticità provengono dalle gestioni di portafoglio, che hanno segnato una raccolta negativa per 5,25 miliardi, a fronte di deflussi per 2,7 miliardi nel trimestre precedente. Tuttavia, ci sono anche segmenti che hanno registrato performance positive.

Obbligazionari vs azionari: chi vince

I fondi obbligazionari continuano a crescere, con una raccolta positiva di 10,7 miliardi nel trimestre e +27,9 miliardi da inizio anno. Al contrario, i fondi azionari hanno subito uscite per 5,4 miliardi, portando il saldo negativo dell’anno a 11,2 miliardi. Nel complesso, i fondi aperti hanno chiuso il trimestre con una raccolta netta negativa di 3,41 miliardi, accumulando 5,3 miliardi di deflussi da inizio anno. Il patrimonio complessivo dei fondi aperti è cresciuto leggermente, passando da 1.201 miliardi a 1.215 miliardi di euro. Questa categoria rappresenta il segmento con la maggiore partecipazione retail, coinvolgendo circa 11 milioni di investitori italiani.

“Sulle masse dei fondi aperti – ha commentato Rota – sono intervenute tre dinamiche: i deflussi, un effetto mercato positivo dello 0,9% equivalente a +11 mld euro circa e un effetto perimetro che ha aggiunto ulteriori 6 mld euro. Sulla raccolta pesa ancora l’incertezza sui mercati, ma anche la concorrenza del risparmio amministrato”.

Il dettaglio conferma il segno meno nel Q2 per i fondi azionari (-5,4 mld euro), bilanciati (-6,07 mld euro) e flessibili (-3,4 mld euro), mentre prosegue l’intensa raccolta positiva dei fondi obbligazionari, in continuità con l’andamento dei trimestri precedenti e sostenuta dal lancio dei fondi a scadenza di nuova generazione, che fa perno sui tassi di interesse più elevati verificatisi sui mercati a partire dal 2022”.

Per quanto riguarda le gestioni collettive, si registrano deflussi per 1,8 miliardi nel secondo trimestre, ma i fondi chiusi hanno attratto 1,6 miliardi di nuovi investimenti, di cui 917 milioni sono stati diretti verso fondi mobiliari che investono in PMI non quotate.

I numeri definitivi della Mappa Trimestrale hanno consentito al direttore dell’Ufficio Studi di analizzare anche i canali di raccolta.

“Il dato evidenzia una buona performance da parte delle reti di consulenti finanziari, mentre le banche registrano una raccolta più volatile e i prodotti istituzionali e wrapper risentono dei disinvestimenti dai prodotti assicurativi”, ha affermato Rota.