Investimenti

Fondi comuni, le strategie quantitative di Man per ridurre la volatilità di portafoglio

In una fase di mercato come quella attuale, le strategie di investimento quantitativo, o sistematico, possono offrire ad un portafoglio maggiore diversificazione, un uso più efficiente della liquidità e una riduzione della volatilità. L’investimento quantitativo è una strategia che utilizza algoritmi di trading lungo l’intero processo di investimento. Per avere successo devono essere utilizzate su mercati liquidi – che consentono di muoversi agilmente fra le diverse allocazioni – come quelli dei futures, lo strumento preferito dai “quants” –, ampi, cioè con molte opportunità, e caratterizzati dalla presenza di molti dati, necessari per costruire un algoritmo e trovare segnali di investimento.

“Tipicamente, il terreno degli investitori sistematici è stato quello dei mercati più liquidi come i contratti futures su bond governativi e indici azionari, ma altri mercati, come quello del credito, stanno diventando interessanti. Gli approcci quantitativi rappresentano un’altra via di accesso all’esposizione al credito che può integrare gli approcci discrezionali, offrendo una diversificazione attraverso segnali informati dai modelli e una costruzione ed esecuzione efficiente del portafoglio” – ha commentato Matteo Cianfoni, country head Italy di Man Group (nella foto).

Fondi comuni, un operatore leader nelle gestioni quantitative

Uno degli operatori leader in queste strategie è proprio Man Group, che gestisce complessivamente 175,7 miliardi di dollari con un mix di strategie alternative e long-only. Sul mercato italiano lo scorso anno Man Group ha concluso una partnership strategica con Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking. A seguito dell’accordo, Man Group ha acquisito una partecipazione di maggioranza in Asteria, società di gestione patrimoniale orientata ai criteri Esg con sede a Ginevra.

Nel trovare i segnali da codificare nell’algoritmo e nella selezione di dati per identificare nuove opportunità di alpha il fattore umano è fondamentale.

“Non possiamo essere statici; l’alpha dei segnali decade con il tempo e dobbiamo costantemente innovare: in mercati che si muovono molto velocemente, ciò che ha funzionato in passato non è scontato che funzioni anche in futuro” – ha dichiarato Giuliana Bordigoni, director of specialist strategies e membro dei comitati di gestione e di investimento di Man AHL, il gestore sistematico del gruppo.

 

Il trend following e l’extrarendimento in tempi di crisi

Le strategie sistematiche sono adatte “a tutte le stagioni” e, alcune di queste, come il trend-following, hanno dimostrato di fare meglio quando i mercati sono ai minimi, offrendo quello che viene chiamato il “crisis alpha”, cioè l’extrarendimento in tempi di crisi. Il trend-following è una strategia di investimento sistematica che cerca di trarre profitto da mercati che presentano tendenze di prezzo sia al ribasso che al rialzo. Se i prezzi sono in tendenza al rialzo, le strategie di trend-following andranno “lunghe”; se sono in tendenza al ribasso, le strategie di trend-following andranno “corte”. Il successo di questa strategia dipende da fattori quali la scelta dei mercati, il dimensionamento delle posizioni e il controllo del rischio.
Il trend-following ha rendimenti di lungo periodo paragonabili a quelli delle azioni, una correlazione di lungo periodo pari a zero con gli asset tradizionali e una forte performance storicamente osservata nei periodi di crisi. Come le strategie sistematiche in senso più ampio offre diversificazione, efficienza di cassa e liquidità oltre al già menzionato “crisis alpha”.

L’integrazione di strategie di trend-following in un portafoglio long-only può quindi fornire importanti proprietà di copertura dei rischi, consentendo agli investitori di partecipare al rialzo dei mercati mitigando al contempo l’impatto di una potenziale crisi, contribuendo a costruire un portafoglio più resiliente. La detenzione di azioni, unitamente ad una strategia di trend-following, ad esempio, può offrire rendimenti corretti per il rischio più elevati rispetto alla sola detenzione di azioni o di altri asset tradizionali.

I vantaggi delle strategie di investimento sistematico

  • Diversificazione: da intendersi in duplice maniera: (a) all’interno del portafoglio stesso, in quanto questo tipo di strategie tendono a prendere piccole posizioni in un bacino molto più ampio di mercati. (b) in rapporto a portafogli tradizionali multi-asset o 60/40, in quanto l’andamento dei rendimenti non dipende necessarimente dall’andamento dei mercati.
  • Neutralizzazione delle emozioni umane e dei pregiudizi cognitivi dal processo decisionale di investimento: grazie ad un approccio molto strutturato al rischio questo tipo di strategie possono prendere posizioni molto diverse dal consenso degli operatori tradizionali.
  • Uso più efficiente del cash in portafoglio: storicamente le strategie sistematiche hanno sempre ricercato lo strumento più efficiente per esprimere un’idea di investimento. Ciò ha portato ad utilizzare contratti future e forward che per loro natura sono estrememente liquidi e richiedono l’impegno solamente di una piccola parte della posizione stessa.
  • Liquidità: al fine di poter aggiustare dinamicamente le posizioni in portaofoglio, le strategie quantitative tengono in considerazione come dato fondamentale la liquidità del sottostante e si adattano al profilo dello stesso.